Far sentire una volta di più il loro grido di dissenso per il modo con cui sono state pensate le recenti pedonalizzazioni, questo lo spunto della conferenza stampa indetta stamattina in Palazzo Vecchio dall'Associazione Vita Indipendente e dall'Associazione Toscana Paraplegici in collaborazione con il consigliere Tommaso Grassi. Sono un fiume in piena Nevio Minici (presidente Associazione Toscana Paraplegici) Costanza Loni (vicepresidente) e Calogero Lunetta (Associazione Vita indipendente). Perché la loro indignazione viene da lontano, da anni di battaglie per difendere i propri diritti, da promesse puntualmente deluse, dalla presunzione di 'noi altri', i cosiddetti 'normodotati' che, quando va bene, pretendiamo di prevedere e provvedere a eventuali loro difficoltà, senza aver mai trascorso un solo giorno su una carrozzina. “La sensazione ormai crescente – afferma Nevio Minici – è quella di essere una categoria di disturbo per amministratori e politici. Quando si tratta di risolvere i problemi che ci riguardano non veniamo mai interpellati: dalla pedonalizzazione agli assistenti per una vita indipendente. E invece nessuno meglio di noi conosce le nostre difficoltà, dove è possibile risparmiare e dove invece bisogna investire e così finisce che noi alla società costiamo il doppio o il triplo”. Venendo poi più nello specifico alla questione pedonalizzazioni ognuno dei relatori ribadisce il medesimo concetto “il centro per noi è precluso!”. A nulla sono valse le rassicurazioni del Sindaco e dell'Assessore Mattei che più volte hanno specificato che nel progetto sono previste misure per agevolare le persone colpite da disabilità motorie. “Prima di ogni altra cosa il problema è nella pavimentazione, sono dei veri e propri percorsi di guerra. Renzi – continua Nevio – mi aveva assicurato che erano in previsione 800 mila euro per rifare il manto stradale, non ho ancora visto nulla”. Quindi le proposte: “Fino ad allora fateci entrare con le macchine, se i permessi sono troppi e troppi i falsi invalidi allora istituite dei permessi speciali da dare a quelle 200-300 persone che ne hanno veramente diritto” . E non basta nemmeno ricordare loro che è stato lo stesso Renzi insieme a Mattei a dirsi pronto ad apportare eventuali modifiche che si renderanno necessarie. “E l'approccio che non ci piace. In pratica si dice: prima chiudo e poi si vede; è un modo di fare fascista altro che partito democratico!”. In materia di pedonalizzazione è importante capire come recita anche la relazione di Raffaello Belli dal titolo 'pedonalizzazioni, disabili e legalità' che per le personi disabili “è possibile andare autonomamente in un luogo solo se viene consentito loro di parcheggiare accanto all'ingresso”. Ma la vicenda della pedonalizzazione del centro è solo uno, forse l'ultimo in ordine cronologico dei problemi e degli 'impedimenti'. Costanza Loni racconta un triste episodio avvenuto quest'inverno al Teatro Comunale, quando le è stato impedito di assistere allo spettacolo insieme alla sua famiglia. Il teatro dispone di un palchetto 'a parte' per soli disabili, perciò sua figlia di soli 6 anni è stata allontanata dalla madre. “Per fortuna che c'era mio marito, e se fossi andata da sola con la bambina cosa avrei dovuto fare? Tanto più – aggiunge la signora Costanza – che una soluzione del genere oltre a essere incivile è persino illogica. Muoversi e destreggiarsi in un palchetto con sedie fisse per delle persone colpite da differenti immobilità è un'impresa. Cosa succederebbe in caso di incendio non potendo contare sull'aiuto di nessuna persona 'abile'? E pensare – continua – che la prima volta che andai a teatro l'imbarazzo degli addetti fu tale che mi sistemarono nel palchetto d'onore, un signore gentilissimo mi aiutò a prendere posto; scoprii solo dopo che si trattava di Placido Domingo. E' desolante sapere che dopo 30 anni non solo non è cambiato nulla ma la situazione è persino peggiorata, ora siamo addirittura segregati e separati dai familiari”. L'indignazione monta ancora più forte quando si va all'estero e si scopre che tutto ciò che qui in Italia sembra un'impresa straordinaria altrove è la regola. “E pensare che a volte le soluzioni sarebbero davvero banali e poco costose, è la mentalità che deve cambiare!”. “La legge regionale – ricorda ancora Costanza che ha un recente passato di consigliere nel Comune di Impruneta – prevede che il 10% del Bilancio sia deputato a inteventi in favore dell'abbattimento delle barriere architettoniche, pena la non validità del bilancio stesso, ma di fatto solo qualche comune prevede tale voce per poi in un secondo momento, non avendo fatto gli interventi previsti, ridistribure quel denaro su altre voci di spesa. Ora poi tutti si trincerano dietro la crisi ma le leggi ci sono da 20 anni!”. Progettare bene fa bene a tutti, non solo ai disabili; le loro difficoltà non sono poi così tanto diverse da quelle di una persona anziana e sono molti – ricorda Calogero Lunetta -che il più delle volte rinunciano a uscire, non tutti hanno la necessaria forza di volontà. “Siamo ottusi – conclude Costanza - non ci rendiamo conto che in realtà si limita la vita a ¼ della popolazione. Forse un incidente capita a pochi, lo stesso dicasi per una malattia degenerativa, ma anziani diventiamo tutti, compreso Renzi!”.
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