Troppe le multe da autovelox, misuratori di velocità posti su strade della città (viale Etruria, viale Lavagnini, viale Matteotti, Viale Gramsci) non classificate come strade di categoria D (strade urbane di scorrimento) unico caso in cui la sistemazione degli apparecchi non necessita di un agente preposto all'accertamento delle infrazioni. Queste in breve le accuse rivolte in più occasioni, anche recentissime, dai consiglieri Pdl, Marco Stella, Stefano Alessandri ed Emanuele Roselli all'Amministrazione da un lato e alla polizia municipale dall'altra. Ancor più esplicita l’Associazione Diritti Utenti e Consumatori (ADUC) che in un comunicato sostiene che "il comune avrebbe fatto carte false nella domanda di autorizzazione al prefetto, spacciando per strade a grande scorrimento urbano quelle che non lo sono (……); carte false per le quali l’ADUC ha già chiesto l’intervento della Procura della Repubblica". Oggi il Comandante della Polizia municipale Massimo Ancillotti va su tutte le furie e così riponde: "Mi permetto di chiedere alla citata Associazione dei consumatori se tutto questo sia solo il frutto di uno spiacevole scivolone di forma dovuto all’utilizzo, spesso dovuto, di termini da immaginario collettivo, non ontologicamente riconducibili ad un linguaggio tecnico, ovvero ad uno dei tanti inconvenienti provocati, talvolta, dalla fretta e dalla approssimazione con cui, travolti dai molti impegni quotidiani, ci si avvicina ad un problema di più ampie dimensioni o se invece codesta Associazione ritenga davvero che il Comune (nella persona dello scrivente e, se del caso, del dirigente della Mobilità) abbia effettivamente ed intenzionalmente prodotto in prefettura 'carte false', ossia documenti recanti notizie intenzionalmente prodotte in modo difforme dalla realtà per procurarsi un indebito vantaggio". Ancillotti è un fiume in piena e continua "Sono certo che non fosse questa la reale intenzione dell’Associazione, ma se così fosse mi vedrei costretto a tutelare il mio prestigio ed il mio decoro nelle opportune sedi giudiziarie. Del resto aver presentato un esposto in Procura proprio su tale presupposto non potrà non attivare verifiche all’esito delle quali potrà non appalesarsi improbabile l’ipotizzarsi di reati di calunnia in danno della stessa Associazione". In merito alle domande di ricorso presentate al giudice di pace nei mesi scorsi e in alcuni casi vinti, in altri rimandati a giudizio il Comandante insiste "per doverosa precisazione" che "contrariamente a quanto riferito da organi di stampa, associazioni varie e altri, esistono decine di ricorsi di analogo contenuto parzialmente od integralmente respinti sia in relazione alla classificazione delle strade, su cui taluni giudici di pace non hanno rilevato irregolarità alcuna, sia in ordine alla segnaletica di presegnalamento dei misuratori di velocità, valutata adeguata. Inoltre mi sia permesso di precisare che siamo ancora in attesa delle decisioni sui numerosi ricorsi presentati direttamente in prefettura ai sensi dell’articolo 203 codice della strada su cui il Prefetto deve decidere entro breve tempo".
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