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“Col nuovo scalo sviluppo e stop ai disagi”

Aeroporto di Firenze, i residenti 'sorvolati': “Dormiamo in base ad arrivi e partenze”

Intervista a Paolo Gambaro, fondatore del gruppo Facebook “W la nuova pista di Peretola”
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Immagine articolo - ilsitodiFirenze.it

Con il nuovo Governo M5S-Lega si è riaccesa la battaglia politica sullo sviluppo dell'aeroporto di Firenze. Se con l'ex ministro per le Infrastrutture Graziano Delrio si erano fatti concreti passi in avanti verso la conclusione dell'iter che porta all'inizio effettivo dei lavori per la nuova pista da 2.400 meri, col nuovo capo del dicastero Danilo Toninelli la strada appare di nuovo in salita.

 

La disputa, ovviamente, non si gioca solo a Roma ma, nelle zone limitrofe a Firenze, vede opporsi la politica locale ed amministrazioni dello stesso colore ma di comuni diversi. Poi ci sono i cittadini ed anche in questo caso le correnti sono agguerrite.

 

Abbiamo incontrato Paolo Gambaro fondatore, assieme a Benedetta Ammannati, di “W la nuova pista di Peretola”, il gruppo pubblico Facebook che riunisce quasi 2.900 sostenitori della pista con orientamento est-ovest in luogo dell'attuale sud-nord.

 

Signor Gambaro, come e con quale intento nasce il gruppo “W la nuova pista di Peretola?

“Il gruppo Facebook è stato fondato a metà luglio 2017 affiancato da un blog e da un canale Youtube.

Inizialmente abbiamo raccolto il consenso degli abitanti di Peretola, Quaracchi e Brozzi che sono quelli che più soffrono dei sorvoli a bassa quota. Una seconda motivazione più personale che mi ha spinto a crearlo è stato il fatto che avendo avuto mia moglie che viaggiava spesso per lavoro ho potuto toccare con mano gli innumerevoli disagi provocati da una pista non in grado di garantire la certezza di partire e di tornare senza subire dirottamenti o mancate partenze.

L’estate scorsa ci accorgemmo che mancava un gruppo di cittadini a sostegno della realizzazione della nuova pista, sentivamo solo i comitati contrari dei comuni circostanti e decidemmo di dar voce a quella maggioranza silenziosa che rischia sempre di restare in ombra rispetto a chi fa chiassate allarmistiche a volte nascondendo i propri reali interessi.
Inoltre partecipano al gruppo anche molti dipendenti di multinazionali di aziende fiorentine, perché più in grado di comprendere quanto sia importante per un’azienda, multilocalizzata che opera in tutto il mondo, con forti relazioni internazionali, uno scalo pur sempre city airport, sempre secondo scalo rispetto al Galilei di Pisa, ma più efficiente ed affidabile di quello attuale”.

 

 

Quali sono i contenuti pubblicati sul gruppo e gli argomenti di discussione che suscitano tra gli aderenti maggiore dibattito?

“Inizialmente abbiamo cercato di fornire quante più informazioni possibili sulla nuova pista, anche ad alto contenuto tecnico grazie alla collaborazione di piloti che si iscrissero fin da subito al gruppo, informazioni che a suo tempo non poterono arrivare alla cittadinanza per le ripetute azioni di disturbo rivolte contro i punti informativi che Toscana Aeroporti aveva iniziato ad installare. Più recentemente è stato seguito tutto il percorso che ha portato al conseguimento della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e attualmente si seguono i lavori dell’Osservatorio Ambientale Aeroporto di Firenze e ci ripromettiamo di seguire passo passo la Conferenza dei Servizi che inizierà i lavori il 7 settembre a Roma. Per alleggerire a volte si sono fatti post di carattere storico sull’aeroporto e resoconti di incontri con sindacati, sindaci e politici locali”.

 

 

Ci racconta quali sono i maggiori disagi che i residenti sotto la linea di decollo e atterraggio di Peretola, Quaracchi e Brozzi devono patire quotidianamente?

“Qui la quasi totalità delle abitazioni ha doppi vetri e condizionatori per ovviare al fortissimo inquinamento acustico di cui soffre la zona. Vorrei chiarire che si tratta solo di palliativi perché qualsiasi tipologia di infisso non è sufficiente a mitigare il rumore esterno. Ciò si traduce nello svegliarsi ogni giorno verso le 6. 30 con la partenza del primo volo e addormentarsi dopo l’arrivo dell’ultimo, talvolta ben oltre la mezzanotte. Chi vive qui sa che se sta guardando un film o è al telefono deve interrompersi al passaggio dell’aereo. Per non parlare delle scuole dove gli insegnanti devono interrompere la spiegazione ad ogni sorvolo”.

 

Ma negli anni '80 non era così...

“Alcuni sui social ci accusano di avere approfittato dei sorvoli per comprare le case a prezzo minore che altrove. Questa è una falsità perché buona parte dei quartieri attualmente sorvolati sono borghi storici nati parecchio tempo prima dell’aeroporto. Ma anche negli anni ’80 l’attività dell’aeroporto di Peretola era molto bassa: fino a 15-20 anni fa i sorvoli non erano un problema. Nei primi anni ‘80 atterravano 200 – 300 persone l’anno come si fa a pensare che la stessa pista possa essere quella idonea ad accogliere 4,5 milioni di passeggeri?”.

 

 

Di seguito una tabella indicativa del traffico passeggeri dell'aeroporto di Firenze

Anno Numero passeggeri

1980 216

1985 5.836

1990 166.697

1995 797.567

2000 1.510.429

2005 1.686.000

2010 1.724.784

2015 2.365.334

2017 2.658.000

 

 

Tra chi è avverso al nuovo aeroporto c'è chi sostiene che il nuovo orientamento della pista non farà altro che traslare i problemi di inquinamento acustico altrove e, a parte il rumore, è indubbio che un aumento del traffico aereo comporterà un incremento dell'inquinamento atmosferico...

“Con la nuova pista le traiettorie di volo cambierebbero e si svilupperebbero sulla parte libera della piana sorvolando inizialmente aree inedificate e poi a circa 3 Km dalla fine della pista i primi insediamenti industriali fino a raggiungere le prime aree parzialmente residenziali ad oltre 4 km. Oltre 3 volte la distanza di Quaracchi dall'attuale pista. A quote così alte da non arrecare disturbo.

Con la nuova pista i 65 decibel, il limite di legge per la compatibilità con le aree residenziali, ricadrebbero su aree vuote, il livello di 60 decibel verrebbe raggiunto in aree industriali e cesserebbe prima della parte nord dell'abitato di Capalle che conta solo 70 residenti.

L’inquinamento atmosferico provocato dagli aerei è invece percentualmente irrisorio rispetto a quello provocato dal traffico veicolare e dal riscaldamento delle abitazioni. La nuova pista consentirà una riduzione di inquinanti per una riduzione dei tempi di movimento a terra dei velivoli per un migliore assetto tra direttrice di volo e infrastrutture, per un minor numero di ritardi, per minori attese a terra e in volo, per meno dirottamenti e procedure ripetute. Con l’abbattimento dei dirottamenti saranno inoltre eliminati gran parte degli spostamenti dei pullman per centinaia di chilometri effettuati oggi con grande frequenza per recuperare passeggeri dirottati a Pisa, Bologna, Genova, a volte Venezia”.

 

Un efficiente e rapido collegamento ferroviario col Galilei di Pisa, del quale oltretutto pochi giorni fa è stato annunciato lo sviluppo, non sarebbe una soluzione migliore? Sono molti gli scali di grandi città europee che in realtà distano oltre 100 km dalle stesse…

“Non è possibile realizzare una vera navetta Firenze-Pisa aeroporto per l’eccessiva distanza da coprire, circa 90 km, e non è pensabile dedicare tale ferrovia ad uso pressoché esclusivo di un collegamento aeroportuale, con frequenze e corse dirette proprie di una navetta città-aeroporto. I tempi di percorrenza sarebbero comunque eccessivi, oltre l'ora.

Realizzare invece una nuova linea Alta Velocità dedicata Firenze-Pisa aeroporto sarebbe irragionevole per i costi del tutto sproporzionati. Sarebbero inoltre ingiustificabili i costi ambientali di 90 km di nuovi binari, gallerie e viadotti per portare passeggeri in un'aerostazione non in grado di accoglierli essendo l'Aeroporto di Pisa un aeroporto militare non in grado di gestire da solo, per tutta una serie di vincoli, l’intera domanda di traffico aereo della regione che nel 2029 toccherà 12,5 milioni.

L’aeroporto di Pisa localizzato a 90 km da Firenze è troppo lontano per poter servire in modo funzionale il capoluogo toscano e l’area fiorentina e senese. Nessuna città di una qualche rilevanza internazionale e dalla capacità attrattiva anche molto inferiore a quella dell’area fiorentina ha come scalo di riferimento una struttura tanto lontana. In Italia la distanza media Città-aeroporto è di 10 km, Pisa centro-aeroporto addirittura 2 Km. Gli aeroporti distanti 100 km esistono ma sono in aggiunta a quelli di prossimità e servono esclusivamente ai voli low cost”.

 

Pensa che gruppi di cittadini come il vostro possano favorire il via libera al nuovo scalo, oppure, a parte il confronto, alla fine la questione sarà determinata unicamente dalla politica?

“Ritengo che un gruppo come il nostro possa giocare un ruolo fondamentale per mitigare le prese di posizione contrarie alla pista assunte da alcuni partiti politici che dicono di voler stare dalla parte dei cittadini. Quelle posizioni, che ritengo profondamente sbagliate, derivano proprio dal fatto che furono assunte da determinati schieramenti quando ancora nessuno si era reso portavoce dei forti disagi patiti dagli abitanti di questa zona. Adesso, però, rileviamo un positivo cambiamento: il Movimento 5 Stelle, ad esempio, si è reso disponibile a valutare inclinazioni della pista differenti da quella attuale ritenendo che siano i tecnici a dover decidere. Questo noi lo valutiamo già un segno di attenzione verso le popolazioni sorvolate”.

 

 

Donato Mongatti

 

(nela foto: un aereo in fase di atterraggio a Firenze fotografato dall'abitato di Quaracchi)

 

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