"Mi sembra assurdo che una questione di una banalità e di una semplicità tale non venga capita se non addirittura contestata, ma quello che soprattutto non capisco da comune cittadino e da membro del Pd è l'atteggiamento del mio partito sfuggente e reticente sulla faccenda". Con queste parole apre il suo intervento Sergio Staino in occasione dell'incontro sulla questione Multiplex di Novoli tenutosi questa mattina nella Sala degli Affreschi del palazzo della Regione. Tra i partecipanti oltre al celebre disegnatore satirico, il presidente Legambiente Piero Baronti, Giovanni Rossi del sindacato Critici cinematografici e presidente di Amici dell'Alfiere, Paolo Aglietti (Cgil Firenze) e naturalmente Maurizio Paoli presidente fiorentino e vicepresidente toscano ANEC (Associazione Nazionale Esercenti Cinema) nonchè vicepresidente vicario toscano AGIS."Con l'apertura di una multisala come quella di Novoli -continua Staino- si va incontro a due questioni negative; l'oggettiva riduzione degli spazi cinematografici cittadini, e dall'altra la possibilità che si fa purtoppo sempre più concreta che dei privati condizionino tutta la produzione cinematografica, delle due non saprei scegliere la peggiore". Le sue sono affermazioni nette quanto amare soprattuto in merito alle forze politiche di centrosinistra che "dovrebbero -continua- vigilare sui propri esponenti". E' noto infatti che l'attuale presidente della società Immobiliare Novoli Alessandro Starnini era fino a ieri il vicepresidente del Consiglio Regionale Pd, questione questa che ha acceso non poche polemiche tra quanti sono contrari al Multiplex. Maurizio Paoli invita a stemperare i toni di una contrapposizone politica che vede Pd da un lato e le altre forze di sinistra dall'altro che in questa circostanza godrebbero addirittura dell'appoggio del Pdl toscano. Ritiene piuttosto che l'attenzione non debba essere spostata dalla vicenda Multiplex di Novoli. "La proliferazione delle multisala -dichiara- causa un restringimento complessivo del mercato. Il dato certo è che la nascita di tale struttura causerebbe la chiusura dei cinema di città. Non solo, in virtù del criterio di contingimento dei posti, sarebbe, questa, anche la condizione necessaria all'apertura stessa del Multiplex". Durante lo svolgimento della conferenza fa il suo ingresso l'assessore Scaletti (Idv), l'autrice dell'emendanento alla legge regionale introdotto il 28 dicembre 2010 che reintrodurrebbe il criterio della distanza tra le sale cinema. Criterio in base al quale il suddetto Multiplex non potrebbe essere inaugurato. "Compito delle stituzioni - dice la Scaletti invitata da M. Paoli a prendere la parola - dovrebbe essere quello di tutelare i cittadini nella loro pluralità e concedere loro di fruire tutto il necessario per una coscienza sia collettiva che individuale. Il cinema è sì mercato ma è anche e soprattutto cultura, per questo non può essere il privato a gestirlo. Non si può vivere perennemente nel presente e muoversi solo in ragione delle leggi di mercato". A difesa del cinema d'essaix e d'autore anche le parole di Giovanni Rossi che ribadisce la necessità di garantire la pluralità. "Individui senza cultura - conclude l'assessore Idv - sono individui incapaci di giudicare".
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