Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell'ADINA (Associazione per la Difesa dei Diritti delle Persone non Autosufficienti), che si batte per i diritti dei malati che troppo spesso vengono negati, malgrado le vigenti leggi affermino il contrario.
La Società della Salute si appresta ad approvare un nuovo regolamento per il ricovero di anziani
non autosufficienti e adulti disabili nella Residenze Sanitarie Assistite.
Non possiamo non denunciare ancora una volta che questo avviene nella totale ignoranza del
Consiglio Comunale, l’unico organo eletto in rappresentanza di tutti i cittadini.
Ancora una volta si specula sulla confusione e l’ignoranza, visto che una cosa è scegliere le forme
di gestione dei servizi di competenza dell’Amministrazione comunale, altra cosa è escludere i
rappresentanti eletti da ogni decisione di merito; tuttavia sembra che i componenti di questo
Consiglio non abbiano particolare interesse ad essere informati e a incidere sulle scelte che
riguardano i cittadini più fragili. Nel merito:
1. il precedente Regolamento è stato approvato il 29 giugno 2010 ed è diventato attuativo nel
settembre inoltrato. Non sono intercorsi atti regionali che ne chiedessero una modifica.
Quando si dice la certezza del diritto! Nel giro di pochi mesi la SdS cambia di nuovo le
regole del gioco,un gioco che certamente i cittadini imparano a giocare a proprie spese e con
molto del loro tempo a giocare, passando da un’assistente sociale all’altra, da una telefonata
all’altra.
2. E’ del tutto evidente che si pensa di attuare in maniera retroattiva questo Regolamento,
visto che sulla base dello stesso vengono effettuate visite agli anziani ricoverati per i quali la
Unità di Valutazione Multidimensionale aveva già stilato un giudizio e definito il percorso
terapeutico: si aspettano miracolose guarigioni fra i malati di Alzheimer per dimostrare che i
fiorentini si approfittano del servizio pubblico e risparmiare finalmente sulla spesa sociale?
E se un anziano è stato ricoverato da alcuni mesi pensano di rimandarlo a casa, magari in
una casa che adesso non c’è più? Ricordiamo che si tratta sempre di non autosuffcienti,
definiti tali da un’altra Commissione sanitaria.
3. Le schede di valutazione che vengono utilizzate conducono ad un giudizio sulla condizione
di adeguatezza sociale, familiare, ambientale in cui vive l’anziano e producono un
coefficiente IACA; c’è poi un altro coefficiente definito Isogravità, che ha più direttamente a
che fare con la valutazione delle patologie dell’anziano. Se è legittimo applicare il primo per
la definizione della quota sociale, è impensabile e assolutamente sbagliato utilizzarlo per
l’attribuzione della quota sanitaria. Se l’anziano ha delle patologie ha diritto ad accedere al
sistema sanitario, in tutte le sue forme, senza valutazioni sulla famiglia e dintorni. La
definizione di inguaribile non è sinonimo di incurabile: si prestano normalmente cure per le
patologie da cui il paziente non guarirà mai. Crediamo che anche la Regione Toscana non
possa sottrarsi a questa riflessione sulla legge 66/2008. La sentenza del TAR della Toscana
694/2011 rileva la confusione fra quota sociale e quota sanitaria: a distanza di tre anni è
doveroso che la Regione faccia chiarezza sulla legittima destinazione del Fondo per la non
autosufficienza.
Ai cittadini, che continuano a interpellare, a confrontarsi, a sollecitare i rappresentanti istituzionali
di Comune e Regione, che tormentano gli organi di stampa chiedendo che non cada il silenzio su
queste vicende, potrebbe restare solo la via giudiziaria: sempre più di frequente i vari Tribunali ne
riconoscono il diritto e impongono di provvedere alle Amministrazioni.
Ma è una strada perdente della politica e della democrazia di cui i rappresentanti eletti hanno piena
responsabilità.
La Presidente - Anna Nocentini
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