Tav e Stazione Foster, se ne torna a parlare oggi in Palazzo Vecchio dopo le dichiarazioni dell’Ad di Ferrovie Mario Moretti che ha definito “quattro fessi” quanti temono l’impatto che la Grande Opera potrebbe avere su Firenze. Oggi una conferenza stampa sull’argomento indetta dal capogruppo della Lega Nord in Palazzo Vecchio Mario Razzanelli, che ha visto protagonista l’Onorevole del Carroccio Giovanni Fava. Tra i partecipanti anche il consigliere provinciale Marco Cordone e il consigliere regionale Gian Luca Lazzeri. “Oggi assistiamo a un passaggio importante” dichiara Razzanelli “fin’ora questa battaglia è stata condotta sempre a livello locale trascinando con noi il 70% dei fiorentini contrari all’alta velocità”.
L’Onorevole Fava raccogliendo l’istanza della segreteria provinciale e cittadina ha deciso di procedere con un’interrogazione parlamentare in cui si chiede al Ministro di “accertare la legittimità o meno dell’opera”.
E’ noto infatti che a tutt’oggi mancano sia l’autorizzazione paesaggistica che la valutazione d’impatto ambientale. Tra le prescrizioni ambientali non rispettate secondo la Lega anche la questione della destinazione delle terre di scavo: “gli scavi sono in corso quando ancora non si può sapere se, quando e dove saranno destinate le terre di scavo che saranno prodotte”, recita l’interrogazione.
Non ultimo il problema dei costi; la cifra stimata è 2 miliardi di euro “il che fa presupporre una struttura faraonica” prosegue Fava che pretende anche uno studio socio-economico sull’area commerciale che dovrà sorgere nei pressi della stazione di Santa Maria Novella. Alla domanda se oramai non sia troppo tardi Fava risponde “L’ultima parola sarà del Ministro. Nostro compito è di condurre le battaglie fino in fondo all’interno delle Istituzioni. Stiamo parlando di un’opera in itinere che come minimo impiegherà 12 anni per essere completata. Ma sono sicuro che per quanto riguarda la parte commerciale saranno molto più veloci”.
Ma cosa comporterà in concreto quest’atto parlamentare? “Non so se servirà a fermare l’opera – ammette Fava - di sicuro mira a far avere ai cittadini delle risposte, le cui obiezioni sono sempre state liquidate”. Domenica prossima intanto si attende l'arrivo della testa della talpa che dovrà scavare il tunnel.
Razzanelli che denuncia "l'imbarazzante silenzio" con cuil le Istituzioni avrebbero risposto alle leggittime preoccupazioni dei cittadini, chiarisce ancora una volta che il partito della Lega Nord non è affatto contrario all’Alta Velocità: “Io stesso ne sono un fautore”, ciò che viene messo in discussione è come questa attraverserà lo snodo fiorentino. “Parliamo di uno sperpero di miliardi di euro contrari all’interesse della città. In più c’è l’ aggravante che un ente pubblico costruisce in barba alla legge vigente”.
Che i lavori vadano immediatamente sospesi, ne è convinto anche Lazzeri: “La costruzione del tunnel e quella della stazione Foster rappresentano uno scempio che va assolutamente fermato per il bene dei fiorentini e di Firenze che rischia di collassare e sprofondare su sé stessa come Atlantide. Le Ferrovie – prosegue l’esponente leghista di Palazzo Panciatichi - piuttosto investino i soldi della Foster per salvare Ataf e il sistema di Trasporto locale che non funziona”. La critica di Lazzeri non risparmia nemmeno Enrico Rossi “che ha appoggiato senza se e senza ma questo accordo”.
La posizione della Lega è chiara: bisogna optare per la soluzione di superficie, meno dannosa e meno costosa. Sia Cordone che Razzanelli ricordano che in un primo momento anche Renzi dichiarò la sua contrarietà al progetto così come era stato congeniato, tanto da proporre una soluzione alternativa. Salvo poi allinearsi alla linea corrente per ragioni politiche, almeno questa è la teoria dei consiglieri del Carroccio. Ferrovie rimborserà Firenze con circa 86 milioni di euro.
Sulle dichiarazioni dell’Ad di Ferrovie, l’onorevole dichiara ironicamente “Da oggi entro a far parte ufficialmente del club dei quattro fessi”, quindi: “A Moretti chiedo rispetto; la sua è stata una caduta di stile che poteva risparmiarsi ma che la dice anche lunga sul nervosismo che si è creato sulla questione. La nostra iniziativa parlamentare non è certo passata inosservata”. Sempre rivolgendosi all’amministratore delegato di Ferrovie l’onorevole dichiara: “Pensi piuttosto a rispondere della sua presunta incompatibilità di ruoli, chiarisca il suo conflitto d’interessi”. Marco Cordone ci va giù ancora più pesante “Moretti dorebbe dimettersi e rispondere di quanto successo a Viareggio sotto la sua gestione”.
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