Il popolo rosa delle partite IVA

“In questi ultimi anni la legislazione si è occupata di tutelare maggiormente le donne dipendenti: è arrivato il momento di spostare l’attenzione su unaltro universo di lavoratrici per cui libertà è sinonimo di tutele che ad oggi non esistono”. A dirlo è la vicecapogruppo di FLI in consiglio comunale Bianca Maria Giocoli. Domani, infatti presso la Sala dei Duecento in Palazzo Vecchio si terrà un incontro dal titolo “Donne imprenditrici & donne libere professioniste: quali riforme possibili per una vera libertà”, all' evento saranno presenti oltre alla Giocoli, Miranda Ferrara (Consiglio Nazionale Architetti e Comitato Unitario Professioni), Cristina Cassigoli (Sindacato Avvocati Firenze) e Antonella Rusignolo (Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Firenze). Sempre più donne e giovani donne oggi sono a capo di importanti realtà aziendali, in grado di reggere il confronto con il mercato seppur in un momento di grave crisi economica. Anzi continua il vicecapogruppo FLI "un numero crescente di professioniste e imprenditrici complice il difficile momento economico delle aziende, sono spesso costrette ad aprire la partita iva per poter lavorare”. Non più dunque solo architetti e avvocati. E contrariamente a quanto notoriamente si crede si tratta per lo più di donne impegnate in famiglia, donne comuni, ma con la voglia di affermare se stesse e di mettere in gioco il loro talento e la loro creatività. Ci sono però ancora degli scogli da superare, su tutti l'accesso al credito, e una serie di tutele da cui non si può e non si deve prescindere, ecco perchè diventa indispensabile un dibattito sulle soluzioni da proporre e da considerare.