“Ha un bell’arrabbiarsi e fare la voce grossa col Governo il Presidente Rossi, di fronte alla mega-inchiesta sui cantieri dell’Alta velocità. Pensare che solo sei mesi fa in Consiglio regionale il suo assessore Ceccobao dichiarava a cuor leggero che era tutto in regola e si lavava le mani sia delle terre di scavo, sia dei controlli”. Ad affermarlo è il consigliere regionale Dario Locci (Gruppo Misto), intervenuto già in passato in merito al passante fiorentino della Tav, anche attraverso numerose interrogazioni discusse in Aula.
“Il problema delle terre di scavo – sottolinea Locci – era stato sollevato da tempo da Comitati, associazioni, esperti del settore, nonché nelle sedi istituzionali. Eppure – aggiunge – lo scorso giugno, rispondendo ad una mia interrogazione, l’assessore regionale competente si dichiarò appunto ‘incompetente’ in materia: né il luogo né la modalità di trasporto dei rifiuti speciali in questione sarebbero stati di competenza della Regione. In ogni caso, secondo quanto dichiarato in Aula dall’assessore, tutto stava procedendo secondo gli accordi presi”.
“Per mesi e per anni – prosegue – ci è stato raccontato di sopralluoghi, osservatori, monitoraggio, facendo passare per matti (o per quattro fessi, secondo le parole di Moretti) coloro che facevano notare i rischi e i punti oscuri del progetto”.
“Salvo poi scoprire che i liquami contaminati venivano smaltiti direttamente in falda – continua Locci – e che i costi di smaltimento per le restanti terre erano gonfiati per accantonare fondi neri”.
“Di fronte a tutto – conclude il consigliere - ciò il nostro Presidente non trova di meglio che dire ancora una volta ‘Avanti tutta’. Per quanto tempo ancora chi amministra questa Regione e questa città farà finta di non sentire e non vedere i campanelli d’allarme e le proteste dei cittadini su un’opera tanto inutile quanto costosa?”.
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