“Il nuovo Franchi sarà una ristrutturazione a carico del Comune di Firenze, che reperirà i fondi senza prendere un euro ai cittadini, eseguendo un progetto che sarà frutto di un concorso internazionale pubblico che, oltre all'impianto di Nervi, prevede la riqualificazione dell'area di Campo di Marte”. È quanto ha annunciato oggi il Sindaco di Firenze Dario Nardella in una conferenza stampa da Palazzo Vecchio, una volta preso atto che la Fiorentina di Rocco Commisso considera il tema Franchi chiuso (dato che il decreto del Ministero arrivato la scorsa settimana ha stabilito quali interventi di restauro siano fattibili e gli stessi non sono ritenuti convenienti dal patron viola).
Dunque se non sarà il privato ad investire, lo farà il pubblico, reperendo i fondi necessari (servono almeno 100 milioni per il solo stadio) attraverso finanziamenti a tasso zero. Si potranno creare anche nuovi spazi commerciali, ma saranno “anni luce lontani” - ha detto Nardella – dai volumi ipotizzati dal Club gigliato (erano circa 50.000 mq complessivi, suddivisi tra il Franchi e le aree limitrofe).
L'azione del Comune prevede fin dal prossimo febbraio di mettere in sicurezza l'attuale impianto, affinché già a settembre siano superate le criticità che ad oggi (qualora gli impianti non fossero inibiti al pubblico causa Coronavirus) ne limiterebbero la capienza per problemi statici, ma nel frattempo Palazzo Vecchio avvierà la produzione della documentazione per bandire il concorso che decreterà il progetto vincitore attraverso il giudizio di “una commissione internazionale di prestigio assoluto” .
Il Sindaco conta di assegnare il progetto entro il 2023 ed iniziare i lavori entro la fine del suo mandato (2024).
Essendo un intervento che verrà gestito solo dalla Pubblica Amministrazione, Nardella è convinto di portare al termine l'impresa evitando le querelle tra pubblico e privato che fino ad oggi si sono viste a Firenze. Ma quando? Se tutto filasse liscio senza intoppi, ragionevolmente, i tifosi viola (che saranno ascoltati dal Comune per idee e suggerimenti) nel 2027 potrebbero smettere di prendere l'acqua e posteggiare nei nuovi parcheggi che saranno fatti in prossimità della vicina linea ferroviaria.
Se lo stadio sarà ristrutturato con fondi pubblici la Fiorentina non prenderà gli introiti che deriverebbero dalla costruzione di un impianto ex-novo con annesse decine di migliaia di mq di strutture commerciali e turistico ricettive. In ogni modo la storia del calcio dimostra inequivocabilmente (a parte che per taluni masnadieri per vocazione) che si possono costruire grandi squadre anche senza stadi di proprietà e cittadelle (che in ogni caso, però, sarebbero un aiuto). In futuro un Franchi ammodernato (che con le curve avvicinate al campo, però, vedrà una riduzione della capienza) garantirà al Comune maggiori risorse dall'aumento del canone di concessione dell'impianto sportivo e le aree commerciali (per ripagare i finanziamenti), ma la Società viola compenserà l'aumento dei costi di “affitto” aumentando i prezzi dei biglietti per le partite e, eventualmente, sfruttando i nuovi spazi che sorgeranno al Campo di Marte.
“È una strada di non ritorno” ha detto Nardella, fermamente convinto di portare a termine l'opera a prescindere dall'eventualità che la Fiorentina decida di costruirsi un nuovo impianto (resterebbe da capire a chi verrebbe dato in concessione il Franchi qualora la Società viola costruisse uno stadio ex-novo). Ma per Nardella adesso la priorità è mettere in sicurezza un patrimonio di Firenze per il quale nel 2022 saranno investiti altri 7 milioni per migliorare i rischi di stabilità dovuti ad un possibile sisma.
E se i lavori partiranno, dove giocherà la Fiorentina in occasione di edificazioni impattanti (realizzazione della copertura, nuove curve vicino al campo, eccetera)? Nardella assicura che “c'è tempo per capire” e ci sono esempi (vedi Atalanta) che dimostrano che lavorando per comparti si può inibire l'accesso del pubblico solo in alcuni settori oggetto degli interventi, lasciandone altri fruibili.
A breve Nardella illustrerà il piano a Rocco Commisso. “Con la Fiorentina – ha spiegato il Primo cittadino – c'è totale collaborazione. Noi abbiamo fatto tutti i passaggi possibili affinché fosse il privato ad intervenire, sia con la Mercafir che col Franchi: prendiamo atto che questo non è stato possibile e dico che non mi interessano le polemiche, mi interessa andare avanti fino in fondo con questo progetto dove utilizzeremo anche i 'campini' (sede attuale degli allenamenti della squadra viola, ndr), magari in parte per attività commerciale e in parte per quelle sportive. Nel percorso progettuale daremo grandissima attenzione alla Fiorentina. Non escludo poi che il club entri nell'operazione per la gestione dei volumi commerciali, può essere una strada”. “Noi realizzeremo il nuovo Franchi, perché non può essere abbandonato. Poi – ha precisato Nardella – la Fiorentina è libera di realizzare lo stadio a Campi Bisenzio o altrove”.
Donato Mongatti
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