"Il Tribunale amministrativo della Toscana dà ragione all’'Aics provinciale e accoglie il ricorso contro l’annullamento dell’aggiudicazione del bando che il Comune di Firenze andando in autotutela aveva operato relativamente alla concessione del campo di calcio. La sentenza è appunto pesantissima e smantella tutto l’impianto delle Osservazioni dell’avvocatura del comune di Firenze".
Così la consigliera de La Firenze Viva, Cristina Scaletti.
"Addirittura - sottolinea Scaletti - per quanto riguarda la famosa fideiussione che l’Aics avrebbe dovuto presentare insieme alla rateizzazione del debito che aveva nei confronti dell’amministrazione comunale il tribunale toscano evidenzia che non può essere imputabile all’AIcs il non averla presentata perché era stato proprio il comune a concederle questa possibilità. In deroga alla norma e senza altri precedenti aggiungiamo noi.
E allora viene da chiedersi: chi ha sbagliato?
Certo la faccenda è singolare: Il Comune di Firenze emette un bando, detta regole che poi esso stesso, nel corso della procedura, con atti ufficiali cambia. E poi annulla L’aggiudicazione del bando adducendo tra le motivazioni una condizione che era stato lui stesso a consentire con determina dirigenziale. Bizzarro.
La vera domanda è: poteva farlo? Poteva davvero non esigere la fideiussione? E che succederà ora per le prossime assegnazioni? Non verrà più richiesta nessuna fideiussione? Chiunque potrà avere un debito, rateizzarlo senza garanzie per l’ente pubblico?
E cosa succederà all'impianto Cerreti e soprattutto ai tanti ragazze e alle famiglie coinvolte, che destino avrà la storica scuola calcio? Lunedì prossimo presenterò in Consiglio comunale un Question time sulla vicenda, chiedendo chiarimenti all'assessore competente.
Una cosa - conclude Scaletti - è certa: quanto bisogno ci sarebbe stato della commissione di indagine sugli impianti sportivi richiesta da tutte noi opposizioni che la maggioranza ha bocciato".
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