Per aprire un minimarket o una nuova attività alimentare nel centro storico di Firenze sarà obbligatorio mettere in vendita il 50% di prodotti di filiera corta o del territorio, mentre per i nuovi ristoranti scatterà il sistema a punteggio con l’obbligo di raggiungere almeno 30 punti collegati ai prodotti presenti nella lista stilata da Palazzo Vecchio.
È prevista la possibilità di deroga per singoli progetti che saranno valutati caso per caso dall’apposita commissione tecnica. Tra le novità, anche la possibilità di aderire al percorso di partecipazione per gli esercizi di somministrazione già aperti, che potranno così ottenere una certificazione specifica. È in sintesi il contenuto dell’accordo firmato ieri tra Comune di Firenze e associazioni di categoria su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Giovanni Bettarini. All’incontro di questa mattina, nella sede dell’assessorato al Nuovo Teatro dell’Opera, erano presenti i rappresentanti di Cna, Confindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Coldiretti, Cia e Upa.
“Un risultato importante per tutelare il centro storico di Firenze e la qualità dell’offerta della nostra città – ha detto Bettarini - Un accordo che tiene conto dell’esigenza di distinguere tra vendita e somministrazione e di individuare una quantificazione adeguata dei prodotti, anche sulla base della loro effettiva disponibilità. La visione è quella di considerare il commercio una parte del valore e dell’identità di questa città – ha proseguito Bettarini - Per questo confermiamo la massima attenzione e responsabilità a ciò che avviene nel centro storico e siamo sempre più convinti che la tutela di Firenze passi da interventi innovativi come questo. È una battaglia di questa Amministrazione e la porteremo avanti”.
Ulteriori novità riguardano l’introduzione della categoria delle gelaterie: per aprire una nuova attività sarà necessario garantire l’utilizzo di latte fresco e frutta, in caso contrario scatterà la pratica in deroga e sarà la Commissione tecnica a dover dare il via libera. Per quanto riguarda proprio la commissione tecnica, si prevede che i due esperti esterni siano nominati uno dalla Camera di Commercio e uno dall’Università di Firenze.
La proposta di modifica al disciplinare, in attuazione del regolamento approvato dal Consiglio comunale a gennaio scorso, dovrà avere poi l’ok della giunta.
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