Un corso per conoscere più a fondo gli ecoreati, e la legge che li punisce, e uno per comprendere il fenomeno dell'infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici. Sono solo le ultime iniziative in ordine di tempo varate dalla giunta regionale della Toscana nell'ambito dei progetti per lo sviluppo della cultura della legalità.
I due corsi, riservati agli amministratori locali, sono stati inseriti in un aggiornamento del piano di attività per la cultura della legalità che è stato approvato nell'ultima seduta della giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale alla sicurezza e alla cultura della legalità Vittorio Bugli.
E sei i due corsi citati sono destinati a un pubblico di amministratori locali le altre attività inserite in questa integrazione sono invece rivolte ai giovani e agli studenti: è il caso del bando "Cittadini responsabili a scuola e nella società" che permetterà di finanziare progetti volti ad approfondire la conoscenza dei fenomeni mafiosi e a promuovere azioni di partecipazione democratica e di cittadinanza attiva.
Complessivamente questa nuova tranche di attività prevederà un impegno finanziario di 115.000 euro (ben 90.000 sono per il bando per giovani e studenti) consentendo al budget complessivo delle attività per la cultura della legalità di salire oltre 300.000 euro per l'anno in corso.
"Abbiamo deciso di fare questo ulteriore passo in avanti alle attività per la cultura della legalità convinti che questo intervento abbia un valore importante soprattutto nella formazione delle nuove generazioni, il futuro della Toscana", ha spiegato Vittorio Bugli. "Le attività che abbiamo varato in quest'ambito e che sosteniamo anno dopo anno servono proprio a consolidare l'impegno della nostra istituzione per la legalità ma anche per la conoscenza approfondita di tutti i fenomeni criminali, in primis di quelli mafiosi".
Bugli cita due esempi tra le tante attività promosse per la cultura della legalità. Da una parte il centro di documentazione sulle legalità di Palazzo Strozzi Sacrati, una vera ‘Casa della memoria' aperta da vent'anni a giovani e ricercatori di tutte le età e da ogni parte del mondo, dall'altra i campi antimafia in Sicilia e Calabria sui terreni strappati alla criminalità organizzata cui partecipano migliaia di giovani. E oltre a queste, una quantità ulteriore di attività di studio, di ricerca, di educazione con attenzione a tutti i cittadini e un occhio particolare ai giovani e alle scuole.
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