Pesanti minacce al difensore dei quattro carabinieri che la notte del 3 marzo immobilizzarono in Borgo Santo Spirito l'ex calciatore Riccardo Magherini, sconvolto da una crisi di panico e ora sono accusati di omicidio colposo per la sua tragica morte. Insulti all'Arma dei Carabinieri e agli operatori del 118. Le ingiurie e le minacce, riferisce l'edizione locale della "Repubblica", sono documentate nelle carte appena depositate dell'inchiesta della Procura di Firenze, condotta da pm Luigi Bocciolini, nella quale sono indagati per omicidio colposo, oltre ai quattro carabinieri, anche tre volontari del 118, e uno dei militari è accusato anche di percosse. Il 30 maggio e il 6 giugno scorsi i carabinieri di Firenze hanno ricevuto due buste con timbro postale Milano Borromeo contenenti carta igienica sporca di escrementi. Sulla busta era indicato come mittente Riccardo Magherini. Stesso mittente, stessa calligrafia, stesso ufficio postale di Milano Borromeo e stesso nauseante contenuto più una scritta - "Riccardo vive" - in due lettere ricevute il 26 maggio e il 10 giugno dalla centrale operativa del 118, alla quale il 12 maggio era pervenuta un'altra lettera di insulti. Il 1 giugno, rientrando in studio dalla pausa pranzo, l'avvocato Francesco Maresca, legale dei carabinieri indagati, ha trovato la serratura manomessa con la colla, spremuta anche sulla cassetta della posta, sul campanello e sulla targa dello studio. La telecamera di una banca ha ripreso perfettamente il volto dell'imbrattatore, ma sinora non è stato riconosciuto. Il 17 giugno i Carabinieri hanno ricevuto una lettera impostata a Cagliari contenente pesantissimi insulti e minacce contro l'avvocato, definito "difensore di assassini". L'anonimo gli intimava di lasciare entro 15 giorni la difesa: "altrimenti piombo in bocca". (Adnkronos)
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