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Sunday, 27 July 2014 - 22:31
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Santa Maria Novella

Degrado stazione di Firenze: problema non risolto, ma la situazione migliora

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Immagine articolo - Il sito d'Italia

Firenze, 24 luglio, Stazione di Santa Maria Novella, primo pomeriggio, il treno regionale proveniente da Campo di Marte arriva in perfetto orario.

Scendiamo dal convoglio ed ad accoglierci troviamo tre rom. Il gruppo di pendolari che ci accompagna non è appetibile: nessuna valigia da “scortare”. Percorriamo la banchina fino alla fine dei binari, là c'è una transenna, ma nessuno a presidiarla.

Siamo nella zona antistante i binari ed osserviamo.

 

Da alcune settimane Ferrovie e Forze dell'Ordine stanno cercando di estirpare la banda di questuanti, borseggiatori e facchini abusivi che da mesi imperversa nella principale stazione fiorentina. Prima gli infruttuosi incrementi di forze di controllo, poi, dopo vertici e tavole rotonde, si è deciso di inibire l'accesso ai treni ad alta velocità a chi sprovvisto di titolo di viaggio (gli arrivi interessano 3 binari) e, successivamente, anche le biglietterie automatiche e i binari dove fanno scalo i treni regionali sono stati cinti e sbarrati con transenne.

Sono tanti gli uomini che presidiano l'area: Polizia Ferroviaria, Guardie Giurate e personale delle Ferrovie.

 

È in partenza un treno AV per Milano, non abbiamo biglietto, ma facendo gli indifferenti proviamo ad accedere alla banchina. L'addetto al controllo ci dà un'occhiata, ma non ci chiede niente. Forse non abbiamo i connotati dell'abusivo...Percorriamo il binario per la lunghezza dell'intero convoglio. Dal mezzo proveniente da Roma scende un noto politico fiorentino, lo riconosciamo, è Gabriele Toccafondi, sottosegretario di Stato del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in quota NCD. Nessuna traccia di questuanti o facchini abusivi.

Torniamo indietro e verifichiamo la situazione alle biglietterie automatiche. Quelle non transennate non sono operative, mentre nei pressi di quelle in mezzo al serraglio le code di viaggiatori sono evidenti. Scorgiamo subito una rom (la stessa che era presente all'arrivo del regionale dal quale siamo scesi - vedi foto) che si prodiga in consigli e poi pretende una mancia da due turisti stranieri: viene accontentata. Più tardi una sua “collega” non è altrettanto fortunata.

Nessuno disturba i passeggeri della sala d'aspetto, così come nessuno disturba il sonno del senza tetto che dorme sotto la galleria dove fanno sosta i taxi. Più difficile il sonno di un'altra persona che ha trovato ricovero più a monte del lato arrivi dei taxi: a pochi metri da lui un rumoroso gruppo di persone se ne sta abbestiato per le terre e in mezzo a bottiglie di birra e cartoni di vino a buon prezzo, smoccolando in un'incomprensibile lingua, gioca a carte.

Rientriamo in stazione. Notiamo un capannello di rom. Confabulano per alcuni minuti e poi si separano. A distanza ne seguiamo alcuni. C'è chi va verso i binari liberi da sorveglianti e chi si infila dentro i recinti delle biglietterie automatiche, ma le soste durano poco: l'andirivieni dei controllori è costante. Nessuno della task force antidegrado interviene: basta un cenno con lo sguardo ed i questuanti girano i tacchi.

 

Dei circa cinquanta che si potevano contare fino a poche settimane fa, ieri, ne abbiamo visti una quindicina.

Il problema persiste, ma è indubbio che la “cura” stia ottenendo dei risultati. L'augurio che si perseveri, poiché la sensazione è che come si allenti la sorveglianza la situazione possa tornare velocemente alle origini.

 

Sono quasi le 16, al binario 18 è in partenza il regionale che ci riporterà a Campo di Marte. Ci incamminiamo con passo svelto (il treno ferma distante rispetto al corpo principale della stazione). Alle 15:54 siamo sulla banchina e saliamo sulla carrozza. Durante il tragitto abbiamo incontrato solo un gruppo di boyscout. Alle 15:55 partiamo. In perfetto orario.

 

Nella gallery: il foto racconto del pomeriggio

 

 

 

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