Già a partire dal 2004 la Regione Toscana ha messo in atto una serie di interventi per promuovere l'allattamento al seno e le buone pratiche per la prevenzione della Sids (Sudden Infant Death Syndrome - Sindrome della morte improvvisa del lattante), che in Toscana ha una incidenza dello 0,3 per mille. L'Agenzia regionale di sanità, in collaborazione con l'Azienda ospedaliero-universitaria Meyer, ha condotto un'indagine i cui risultati verranno presentati domani, martedì 8 maggio, in occasione del seminario «Allattamento al seno e prevenzione della Sids: il monitoraggio degli interventi regionali di prevenzione», che si terrà a Firenze presso l'Auditorium della Regione Toscana (via Alderotti 26/N). L'indagine dell'Ars, iniziata nel 2010, ha coinvolto oltre 5.000 lattanti reclutati in occasione della prima e seconda dose delle vaccinazioni obbligatorie in tutte le aziende sanitarie della Toscana (per un totale di oltre 44 centri vaccinali coinvolti). Scopo dell'indagine: monitorare la prevalenza dell'allattamento al seno dopo la dimissione dal punto nascita, all'inizio dello svezzamento e alla ripresa dell'attività lavorativa della madre. Ed ecco alcuni risultati. La frequenza di allattamento al seno esclusivo alla dimissione dopo la nascita è aumentata in modo significativo: dal 66% dell'anno 2002 al 76% del 2010, raggiungendo addirittura una frequenza intorno all' 85% in alcune aziende sanitarie toscane. Tuttavia, mentre alla dimissione i bambini non allattati al seno sono solo il 6%, già nel 2°-3° mese di vita raggiungono mediamente il 25%, mentre nel 4-6° mese arrivano già al 32%. Il passaggio ad un'alimentazione artificiale è più frequente nei bambini figli di donne italiane. L'indagine ha inoltre rilevato che dal 2004 al 2010 la percentuale di bambini che vengono posti a dormire in posizione supina, posizione consigliata per prevenire la Sids, è aumentata dal 55 al 72%. La promozione di questi interventi di provata efficacia ha portato ad indubbi risultati, ma la prosecuzione dell'allattamento al seno almeno fino al 6° mese di vita deve essere ulteriormente implementata.
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