"La piena soddisfazione del riconoscimento del Teatro della Toscana come teatro nazionale rischia di essere adombrata dall'incomprensibile rifiuto da parte del soggetto neonato dall'unione tra la Fondazione Teatro della Pergola e la fondazione Teatro di Pontedera a concedere l'accesso agli atti che sono valsi alla tanto prestigiosa nomina.
Non devono esserci ombre su questo teatro, da poco riconosciuto appunto come uno dei sette Teatri nazionali individuati dal Ministero dei Beni Culturali. Una nomina, questa, che ha visto l'esclusione dello Stabile di Genova che ha fatto richiesta di accesso agli atti della Commissione consultiva. Ecco, il Teatro di Firenze è stato l'unico a negare l'accesso a questi atti. Dalla porta aperta del Mibact a tutti gli altri teatri divenuti Nazionali è arrivato il consenso a visionare gli atti. Il gesto del teatro della Toscana, anche se legittimo stride con i necessari principi di trasparenza e offre il fianco a spiacevoli interpretazioni che devono e possono essere fugate con forza solo attraverso l'autorizzazione tempestiva alla visione degli atti". Lo scrive, in una nota, la Consigliere Comunale de La Firenze Viva, Cristina Scaletti.
"Per questo ho presentato un'interrogazione al Sindaco Dario Nardella per fare subito chiarezza sulla questione", spiega Scaletti. "Ad oggi tale documentazione è stata finalmente fornita? Il Sindaco era a conoscenza dei fatti e se in qualità di Presidente della Fondazione teatro della Pergola , possa aver approvato il rifiuto dell’accesso alla documentazione richiesta dal Teatro di Genova? Se davvero il Sindaco Nardella ha avallato tale decisione, vorremmo conoscerne le motivazioni e sapere quali dati siano considerati talmente sensibili da non poter essere resi pubblici, a differenza degli altri teatri che hanno risposto positivamente e senza indugi alla richiesta".
"Come ha chiesto anche il Presidente della Commissione Ministeriale Luciano Argano, occorre la massima trasparenza in questa vicenda" conclude Scaletti. "I Teatri Nazionali sostituiscono gli ex Stabili ed avranno cospicui finanziamenti nazionali, regionali e locali. Sarebbe un duro colpo d’immagine e credibilità per il Teatro della Pergola, e per la Regione tutta, essere l'unico a rifiutare l'accesso della documentazione. Questo silenzio rischia di essere incomprensibile, o male interpretato, offuscando la soddisfazione di aver ottenuto tale riconoscimento".
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