Un arresto per l'omicidio di Emanuele Scieri, il parà siracusano morto 19 anni fa sotto una torre di addestramento della caserma Gamerra a Pisa.
A finire in manette, Alessandro Panella, un suo ex commilitone, romano, che ora è agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio volontario in concorso. L'uomo avrebbe negato "ogni addebito", come riporta il Corriere della Sera.
L'arrestato, da quanto appreso, stava per partire per gli Stati Uniti con un biglietto di sola andata dopo aver saputo delle indagini che lo riguardavano. Di qui la necessità della procura di procedere all'arresto per evitare la fuga.
Oltre all'ex militare, ci sono altri indagati per la morte di Scieri. Secondo quanto emerge da fonti investigative, riportate dall'Ansa, perquisizioni ed altre attività di indagine sono in corso da ieri e proseguono oggi.
Secondo gli inquirenti il parà venne aggredito durante un episodio di nonnismo, Scieri stava salendo sulla torretta quando qualcuno gli calpestò le mani, cadde nel vuoto e morì.
Mesi fa anche la Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare era arrivata alla medesima conclusione, vale a dire che Scieri fosse stato aggredito.
Si tratta di una clamorosa svolta, in una vicenda oscura che celava azioni di nonnismo, e che in questi anni si era caratterizzata per silenzi e omissioni dentro l'esercito.
Impagabile la richiesta di giustizia del padre di Emanuele ed il lavoro della commissione parlamentare d'inchiesta che ha portato all'apertura dell'inchiesta giudiziaria.
Scieri, 26 anni, una laurea in giurisprudenza e già praticante in uno studio legale, scomparve il 13 agosto 1999, lo stesso giorno del suo arrivo alla caserma Gamerra per il servizio militare di leva dopo aver svolto il Car a Firenze. Fu poi ritrovato morto tre giorni dopo.
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