«Siamo vittime, non colpevoli. La Rsu comunale sbaglia obiettivo, quando attacca l’amministrazione, perché il vero problema è il connubio Tremonti-Brunetta che sta mettendo in ginocchio gli enti locali e compromette l’erogazione dei servizi ai cittadini». L’assessore Rosa Maria Di Giorgi risponde così alla Rsu del Comune di Firenze, che paventa lo sciopero generale per gli effetti dei tagli ai bilanci degli enti locali e per il blocco delle assunzioni.
«Amministrazione cittadina e personale del Comune sono dalla stessa parte – ricorda l’assessore - nel difendere il ruolo delle istituzioni locali e dei servizi pubblici ai cittadini, contro l’attacco miope e irresponsabile portato dal governo alle autonomie locali. Un attacco testimoniato con chiarezza dall’ultima manovra economica. Non serve a nessuno aprire un fronte interno di scontro con l’amministrazione che è in prima linea, insieme all’Anci e ai partiti del centrosinistra, per garantire il mantenimento dei servizi ai cittadini, in primo luogo nel sociale e nell’istruzione».
«Nel rispetto delle prerogative del personale – prosegue Rosa Maria Di Giorgi - siamo impegnati a salvaguardare le funzioni dell’amministrazione, nonostante il divieto, ormai normativamente definito, di effettuare nuove assunzioni, sia a tempo indeterminato che determinato. Stiamo lavorando con gli uffici del Ministero delle Finanze per ridefinire la composizione della spesa per il personale del Comune di Firenze, aspetto che, in caso di una risposta conforme agli auspici dell’amministrazione, renderebbe inoperante il divieto, permettendoci così di poter assumere nei limiti del 20% del turn over».
«E’ un momento di grande difficoltà per gli enti locali – conclude l’assessore - come ha spiegato oggi anche il presidente dell’Anci Regionale, Alessandro Cosimi, e abbiamo tutti il dovere di affrontare la situazione con grande rigore e onestà intellettuale, senza correre il rischio di sbagliare obiettivo o di perdersi in sterili polemiche, ponendosi in posizione di scontro con l’amministrazione per responsabilità non sue. Ora più che mai serve un impegno comune per non disattendere il nostro compito verso i cittadini e per tutelare i più deboli, come i precari, verso cui manteniamo un’attenzione particolare».
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