“Chi cerca di far passare per integrazione la scelta di sostituire sei ore d’Italiano con altrettante di cultura rom è in mala fede, soprattutto dopo aver constatato che all’esperimento non aveva partecipato volontariamente quasi nessuno.
A quel punto, invece di rendersi conto che la cosa non piaceva, il laboratorio è stato reso obbligatorio. È semplicemente vergognoso”. Con queste parole il candidato vicegovernatore e capolista fiorentino di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, commenta la vicenda accaduta alla scuola media “Ficini” di Pisa, dove nel programma scolastico sono state inserite sei ore di cultura Rom da tenersi, con frequenza obbligatoria, al posto delle ore d’Italiano. “Per invogliare i piccoli Rom a venire a scuola – spiega Donzelli – si costringono gli altri studenti a rinunciare alle ore d’Italiano per sorbirsi ore di lezione su usi e costumi Rom. Per giunta, i ragazzi sono obbligati a partecipare perché quasi nessuno si era iscritto al corso facoltativo pomeridiano. Questa non è integrazione, è una bieca coercizione imposta da quell’insano e peloso buonismo demagogico della sinistra al governo in Toscana. Questo è proprio ciò contro cui noi ci battiamo: in una società che perde l’importanza delle proprie tradizioni e il senso delle sue radici – conclude Donzelli – c’è chi preferisce obbligare gli altri allo studio della cultura Rom. Una follia”.
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