''Non e' possibile, ne' legittimo, ne' 'legale' che la riorganizzazione delle politiche per la salute in Toscana sia, in spregio delle leggi, un affare esclusivo dell'assessore Marroni e dei suoi dirigenti. Non e' possibile che la commissione sanita' ed il Consiglio regionale apprendano le loro decisioni, a giochi fatti, dalla stampa''. Lo afferma, in una nota, il presidente della commissione consiliare sanita' Marco Remschi (Pd) che sulla questione ha inviato una lettera al governatore Enrico Rossi e all'assessore Luigi Marroni. La commissione sanita', secondo quanto appreso, ha oggi discusso di questi temi con un dibattito acceso e forti critiche da tutte le parti nei confronti dell'atteggiamento della Giunta toscana. ''C'e' una rottura istituzionale in corso - aggiunge Remaschi - che rischia di gravare tutta sulle spalle dei nostri cittadini. Di tutto cio' sento il dovere istituzionale di chiederne conto''. Remaschi sottolinea che la Giunta toscana opera per ''autonoma iniziativa'', ''scavalcando completamente il Consiglio regionale e la sua commissione sanita'. Il tutto nell’assoluto dispregio delle leggi, che demandano la programmazione sanitaria al piano sanitario e sociale integrato. Il governo regionale - dice ancora - raggiunge accordi coi sindacati dei medici, dandone ampio risalto sulla stampa, senza minimamente preoccuparsi di coinvolgere il Consiglio: l'organo supremo di rappresentanza della comunita' toscana''. Dal presidente della commissione critiche anche per il piano socio-sanitario integrato, non ancora approvato e ''brutalmente accantonato da ormai piu' di un anno dalla Giunta regionale''.
Secondo il consigliere regionale Pdl, e vicepresidente della commissione sanita' Stefano Mugnai ''siamo ormai di fatto in presenza di una sanita' commissariata dall'assessore Marroni e dai direttori generali delle Asl, che sul territorio fanno il bello e il cattivo tempo, spesso a dispetto dei bisogni delle persone, operando non solo in maniera amministrativa ma anche in maniera politica. Forse - aggiunge - e' anche a questo che si deve lo stucchevole e gattopardesco valzer dei direttori generali, sempre gli stessi spostati da un luogo all'altro via via che sui territori la misura si fa colma''. Per Mugnai ''alle scelte sanitarie piu' che ad altre, e' indispensabile la copertura democratica. Invece l'iter per il nuovo piano sociosanitario della Toscana e' bloccato al maggio 2012, dopo un lavoro anche di ascolto capillare dei territori che ad oggi e' stato reso inutile dalla Giunta che ha preferito andare avanti a testa bassa senza un minimo di confronto''. Critico anche Gian Luca Lazzeri (Piu' Toscana) secondo cui ''alla Giunta Rossi manca il coraggio politico di portare in Consiglio regionale questo nuovo modello di sanita' e, quindi, si va avanti a forza di presunte fughe di notizie e di delibere ad hoc. Ma la fonte normativa e' il piano socio-sanitario, scaduto da tre anni, con quello nuovo che, dopo un importante lavoro svolto dalla commissione, e' stato bloccato sine die''. Per Lazzeri ''perlomeno sul piano politico tutte le delibere della Giunta in materia sanitaria sono illegittime. Per questo invito il governatore Rossi a trarre le dovute conseguenze. Adesso l'obiettivo deve essere uno solo: licenziare il piano socio-sanitario integrato e restituire al Consiglio il ruolo di indirizzo politico previsto''.
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