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martedì, 15 ottobre 2013 - 12:18
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SALE GIOCO

Decreto Sanità: sulle Sale Gioco ha perso la politica e hanno vinto le lobbies

Immagine articolo - Il sito d'Italia

 “Esprimiamo delusione per lo svuotamento delle norme sul gioco d’azzardo contenute nel Decreto Sanità inviato in questi giorni al Presidente della Repubblica per la firma” dichiarano Ornella De Zordo e Adriana Alberici, consigliere di perUnaltracittà da tempo impegnate su questo fronte. “Poteva essere uno strumento preziosissimo anche a livello locale per porre dei limiti oggettivi stabiliti finalmente per legge al potere discrezionale delle Questure. Ma così non è stato” hanno aggiunto. 

“Il Decreto arriva al traguardo dopo aver subito pesanti attacchi delle lobby che si sono tradotte in modifiche sostanziali e le più importanti riguardano proprio il gioco" sottolineano De Zordo e Alberici che precisano: " Scompare il limite minimo di 200 metri (già ridotto dai 500 metri proposti inizialmente) di distanza dai luoghi sensibili (scuole, ospedali, centri giovanili, residenze anziani ecc.) per lasciare il passo a una generica indicazione di 'non prossimità'. Scompare il divieto di fare pubblicità in tv nella fascia protetta e si opta anche qui per una indicazione generica, ovvero il divieto di tali messaggi nei programmi “prevalentemente rivolti ai giovani”.
“Resistono – proseguono le consigliere – il riconoscimento di una nuova malattia, la ludopatia, che prevede l’inserimento del gioco d’azzardo patologico nei 'livelli essenziali di assistenza' e chiama quindi in causa le istituzioni, il divieto di pubblicità sui «mezzi di trasporto pubblico e nei luoghi frequentati prevalentemente dai minori», l’obbligo di ricordare il rischio di dipendenza negli spot pubblicitari, ma tutto questo ci sembra solo un atto dovuto”. 
“In più l'eccessiva genericità del concetto di 'non prossimità', introdotto con legge nazionale, apre ad interpretazioni soggettive che rischiano di far diventare inefficaci anche le norme sulle distanze su cui il regolamento del Comune di Firenze è piuttosto restrittivo, anche grazie alla nostra determinazione in Consiglio comunale. In definitiva il Decreto non aiuta, anzi, finisce col creare confusione negli iter di autorizzazione e nella fase di controllo. Il Decreto dovrà infine seguire l’iter parlamentare della conversione in legge ma – concludono le Consigliere – da questa fase, nonostante le dichiarazioni di fiducia del Ministro Balduzzi, non ci aspettiamo nulla di meglio, visto che il comparto del gioco muove circa 80 milioni di euro l’anno assicurando al fisco una congrua percentuale di gettito”.

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