Sarà presentato domani, martedì 18 dicembre, alle ore 21 nella sala ex Leopoldine in piazza Tasso a Firenze, “Con il fiato spezzato" (138 pagine, AB Edizioni - 12 euro) il libro scritto dal giornalista Matteo Calì sul processo per la morte di Riccardo Magherini, il 40enne deceduto nel 2014 durante un arresto dei carabinieri a Firenze.
Nel corso della serata sono previsti anche gli interventi di Nicola Remisceg, giornalista e autore de Le Iene, Mattia Alfano, legale della famiglia Magherini, Tommaso Grassi, consigliere comunale di Firenze, e di Gabriele Beconcini, amico di Riccardo. Porteranno il loro saluto anche Guido e Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo.
Il libro, in libreria dal 12 dicembre, racconta la storia processuale del caso. Dalle indagini svolte, passando per le numerose testimonianze del processo di primo grado, fino alla recente decisione della Corte di Cassazione, che ha annullato le condanne inflitte dal Tribunale di Firenze, e ha assolto i militari in via definitiva.
“E’ la cronaca di quattro anni di vicende giudiziarie - spiega l’autore - con particolare attenzione alle testimonianze di chi quella notte era in Borgo San Frediano”.
“Il libro mette in risalto le parole dei tanti testimoni che sono sfilati nel processo – spiega Calì – e oggi dopo l’assoluzione della Corte di Cassazione diventano ancora più pesanti, proprio perché sono molte le persone che hanno giurato di aver visto calci, pressioni e violenze su Magherini ammanettato prono a terra”.
“Le urla di Riccardo di quella notte - prosegue l’autore - nelle motivazioni della Suprema Corte sono derubricate al delirio dell’uomo”.
“Ma la verità storica di quella notte - continua Calì - è che dal momento in cui urla “Sto morendo”, passeranno pochi istanti fino a quando smetterà di muoversi e respirare, ma soprattutto che le persone che erano a due metri dalla scena imploravano i carabinieri di smettere di dare calci a Magherini”.
“Va poi ricordato – prosegue Calì - che mezz’ora prima di morire Riccardo viene visto litigare su Ponte Vespucci. Scappa e sta strattonando una persona. Chi? Si rifugia su una macchina che passa con cinque ragazzi a bordo. “Aiuto, mi vogliono ammazzare” gli dirà immediatamente poi la corsa disperata verso San Frediano e la tragica fine”.
“Questo - spiega l’autore - è un aspetto mai analizzato dalle indagini, con una pista alternativa su cui si rincorrono voci e mezze verità su cosa possa essere accaduto a Magherini quella notte e che non è mai stato detto”.
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