di Christian Campigli - Questo matrimonio non s'ha da fare. L'affaire del candidato del centrodestra alla corsa di Firenze sta assumendo la forma della farsa.
Come anticipato questa mattina dal quotidiano La Repubblica l'incontro tra Stefano Mugnai, Susanna Ceccardi e Francesco Torselli è saltato. E con esso l'agognato annuncio ufficiale dei tre aspiranti sindaci di Firenze, Livorno e Prato. La ricostruzione della giornata di venerdì parte dal primo pomeriggio, quando un messaggio di Matteo Salvini decreta la necessità di un pit stop. Il motivo è di carattere nazionale. Le elezioni sarde rischiano di far deflagrare il malcontento dell'anima progressista dei grillini. Secondo alcuni rumors, il Movimento di Luigi Di Maio rischia di andare sotto il 15%. Un dato sconvolgente, che potrebbe mettere in pericolo l'esecutivo di Giuseppe Conte. Il leader leghista, che nella realtà è un freddo calcolatore determinato, ha capito immediatamente il pericolo. Ed è corso ai ripari. In un momento come questo non può permettersi una rottura col vecchio alleato di Arcore. Anche perché Lega e Fratelli d'Italia oscillano insieme (secondo tutti i sondaggi) tra il 34 e il 38%. Troppo poco per avere la maggioranza nel futuro parlamento. Le richieste di Stefano Mugnai, di aprire un tavolo nazione e ridiscutere i tre nomi presentati dalla Lega (Ubaldo Bocci, Daniele Spada e Giulia Pacciardi), giudicate la scorsa settimana “folli”, sono magicamente diventate “ragionevoli”. Mercoledì o giovedì al massimo ci sarà un incontro romano tra Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Due i possibili scenari. A saltare sarà il pratese Daniele Spada e al suo posto verrà candidata la sessantenne Rita Pieri. Oppure la testa che cadrà sarà quella di Ubaldo Bocci. Quest'ultimo oggi pomeriggio, durante un incontro a Pisa col ministro Lorenzo Fontana, è stato chiamato da Susanna Ceccardi sul palco e annunciato come il candidato sindaco di Firenze pe la Lega. “Ho sempre detestato i conflitti di interesse. Per questo motivo e per l'amore che ho per il mio impegno sociale ho deciso di dimettermi da presidente di Unitalsi qualora fossi scelto come candidato del centro destra. Perché, ci tengo a precisarlo, io sono onorato dell'attenzione che la Lega ha voluto riservare alla mia persona. Ma la mia prima e più grande vittoria sarà diventare il candidato di tutto il centro destra, una coalizione che deve essere unita”. Dove nascono i dubbi e le perplessità di Forza Italia sull'uomo forte di Azimut?
Stefano Mugnai non lo apprezza, soprattutto per la sua vicinanza a Marco Stella. In realtà esiste una solo chances che Ubaldo Bocci non corra per Palazzo Vecchio. Servirebbe un colpo di teatro di Silvio Belusconi. Arrivare ad esempio alla riunione con in tasca l'accordo con Cesara Buonamici, sua storica dipendente, l'unica figura in grado di sparigliare le carte. E riscrivere così un futuro le cui tinte sembravano, fino a venerdì, ben delineate.
Christian Campigli
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