Riceviamo e pubblichiamo la nota dell'Usb di Firenze, l'Unione sindacale di base, che si scaglia contro la manovra fiscale approvata ieri dal Parlamento.
Ecco il comunicato diffuso dall'Usb.
"Con questa manovra il Governo sceglie ancora una volta di andare a mettere le mani nelle tasche di coloro che vivono di lavoro dipendente, attraverso un taglio netto delle retribuzioni dei lavoratori, un taglio che vedremo già nei prossimi mesi attraverso la riduzione delle detrazioni fiscali per i figli a carico, per le spese per gli asili nido e per tutte le altre detrazioni. Che colpisce ulteriormente la spesa sanitaria introducendo il ticket sulle ricette, sulle prestazioni specialistiche e sul pronto soccorso. Che blocca i contratti dei dipendenti pubblici fino al 2017, che allunga ulteriormente la vita lavorativa legandola alla speranza di vita.
Ma fare un dettaglio di una "manovra" di queste dimensioni vuol dire fare un
elenco sterminato di voci, magari diviso tra "tagli" e nuove tasse. Non è invece difficile individuare i soggetti sociali che vengono brutalmente derubati: tutti quelli che lavorano (o hanno lavorato) tanto e guadagnano già poco. Lo abbiamo detto tante volte, magari per tagli molto meno drammatici. Stavolta invece la dimensione della sforbiciata è tale da mettere seriamente a rischio le possibilità di sopravvivenza di milioni di famiglie. C'è imbarazzo persino in alcuni grandi giornali decisamente padronali che titolano esplicitamente sull'"attacco alle famiglie". Perché è proprio evidente: il governo che si nasconde dietro l'esaltazione dei valori familiari ogni volta che deve affrontare temi civili, distrugge il sistema di tutele pensato e costruito negli anni per "proteggere" i redditi del "nucleo fondamentale" della società.
L'attacco più feroce è diretto contro le agevolazioni e deduzioni fiscali di ogni tipo. E ancora una volta si tratta di "tagli lineari". Ovvero di riduzioni proporzionali per ogni voce, senza distinguere affatto tra cose indispensabili e cose forse superflue. Si tratta quindi di un aumento delle tasse che, in virtù della linearità, peserà molto di più su coloro che hanno già poco. Non c'è bisogno di essere dei geni o degli economisti per capire che se togliamo 100 euro al mese a tutti faremo molto male a chi ne guadagna 1.000, mentre chi ne guadagna 10.000 praticamente non se ne accorgerà nemmeno.
Mentre, come era naturale, non sono toccati dai tagli né i banchieri né gli
speculatori che sono stati gli artefici della crisi che poi viene chiesto a noi di
pagare. Così come non sono assolutamente toccati i privilegi della casta politica, che dall’alto degli oltre 18.000 euro mensili, benefit a parte, si permette di decidere sulle nostre vite. Il grave poi è che tutto questo, si verifica con il silenzio complice dell’opposizione parlamentare e con il silenzio assenso dei sindacati collaborazionisti.
Di fronte a questa ennesima rapina organizzata, non può che rafforzarsi l’idea che l’unica soluzione è Que se vayan todos" . Usb di Firenze