Una piazza gremita di persone comuni, di bambini, di tante autorità. E un grande assente, il candidato del centro destra a Palazzo Vecchio, Ubaldo Bocci. Quella sedia vuota descrive, meglio di mille parole, le conseguenze di una scelta poco ragionata. E che rischia di portare dividendi assai miseri. Anzi, al contrario, può essere lo strumento tramite il quale la sinistra si può ricompattare. Firenze è una città strana, e in pochi, anche tra i moderati, hanno apprezzato quell'assenza. Sarebbe bastato seguire l'esempio di Marco Stella o di Paolo Amato, che si sono recati questa mattina a deporre una corona di fiori al cimitero dei Falciani e rendere omaggio ai tanti soldati statunitensi morti per liberare l'Italia dall'occupazione nazista. Non si sa cosa abbia fatto il manager di Azimut in questo afoso 25 aprile, se sia andato a pregare, se in montagna o se, più semplicemente, abbia raccolto le proprie forze con un bel pranzo in famiglia. Il suo ufficio comunicazione ci fa sapere che “si tratta di una questione riservata, perché tale nasce e tale resta”. Legittimo, sia chiaro. Ma tante domande restano. Nel frattempo domani presso la villa Poggio Imperiale il ministro Gian Marco Centinaio incontrerà alcune categorie produttive che sono particolarmente attive nel settore del turismo, della produzione e promozione del nostro territorio. L'importante appuntamento, è stato organizzato da Susanna Ceccardi. Non è ancora chiaro se Bocci sarà presente o meno all'evento e se, successivamente, ci sarà un incontro col ministro. Ieri tra giornalisti e addetti ai lavori, è iniziato a girare tramite whatsapp un sondaggio della BiDiMedia del 18 aprile, sulle intenzioni di voto nei colleghi toscani. Si tratta, è bene chiarirlo subito, di una rilevazione svolta tra lunedì 8 e giovedì 11 sulle scelte che i fiorentini faranno a livello di elezioni nazionali e non locali. Non può essere preso come oro colato, ma può essere utile per dare una visione di insieme di alcune tendenze. Nei 14 colleghi toscani il centro sinistra è avanti solo in quattro, Firenze 1, Firenze 2, Sesto Fiorentino e Empoli. Nella nostra città il distacco tra moderati e progressisti è siderale, 30,9 per il centro destra contro 46,8 per il centrosinistra. L'impressione è che serva una scossa da parte di Bocci per scalare questa montagna di quasi sedici punti. Sono tanti i temi che ancora non sono stati toccati, dall'immigrazione alla tramvia, dalle società partecipate (Publiacqua e Casa Spa su tutte), alla gestione di un fenomeno sottovaluto come la trasformazione del centro storico in un enorme albergo. Ad essere onesti solo la candidata della sinistra massimalista, Antonella Bundu, ha evidenziato nel suo programma il problema degli affitti turistici di alloggi privati e di come questa deregulation abbia un'incidenza diretta sulle valutazioni immobiliari e sulle locazioni anche per le altre zone della città. Perché, come diceva Fiorella Mannoia nel 2001 “tu segui i passi di questo aspettare, tu segui il senso del tuo cercare, c'è solo un posto dove puoi tornare”.
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