Il governo federale ha quindi deciso di dare degli aiuti alle imprese e ai professionisti che si trovano in difficoltà, e questo con aiuti e con i cosiddetti prestiti Covid-19 ad esempio.
Si tratta di prestiti in denaro, stanziati per la prima volta a marzo del 2020, all’inizio della pandemia di coronavirus in Svizzera.
Ora vi sono state apportate delle modifiche e infatti precedentemente erano a tasso zero solo per un anno, adesso per i primi due anni sono a tasso zero, e da quest’anno sono anche stati prorogati da cinque a otto anni, proprio per dare modo a coloro che ne hanno diritto di usufruirne in misura maggiore.
Anche per il 2021 il Consiglio federale darà il suo sostegno alle imprese e alle persone disoccupate.
La confederazione elvetica ha infatti stanziato più di 70 miliardi di franchi per dare degli aiuti a imprese in vari settori e diminuire così le conseguenze economiche della crisi da coronavirus.
I provvedimenti sono stati creati per evitare ad esempio licenziamenti, e quindi mantenere i posti di lavoro, dando aiuti ai titolari delle imprese, anche per quanto riguarda il fatto di garantire gli stipendi ai loro dipendenti.
Tali provvedimenti sono stati stanziati anche per aiutare i lavoratori indipendenti. Queste misure saranno revocate quando inizierà la ripresa.
Oggi le nuove misure Covid in Svizzera sono le misure prese dal governo il 1 marzo, con le quali sono stati riaperti tutti i negozi, gli impianti sportivi all'aperto, le strutture per il tempo libero all'aperto come parchi e giardini zoologici, i musei e le biblioteche.
Si può continuare a fare sport in presenza ma solo per i minori di 20 anni. Gli incontri all'aperto si possono fare con un massimo di 15 persone.
Rimane l'obbligo del telelavoro per tutti i settori dove sia possibile e senza una spesa sproporzionata per l'azienda.
Resta anche l'obbligo della mascherina in tutti i locali chiusi per gli adulti e i ragazzi sopra i 12 anni.
La prossima fase di allentamento in Svizzera si prevede per il 22 marzo, sempre che la situazione epidemiologica lo permetta.
Rimangono comunque sempre le norme di igiene e di comportamento per sé stessi e gli altri, quindi lavarsi sempre le mani dopo essere venuti a contatto con superfici esterne, utilizzare il gel disinfettante nei luoghi pubblici, come supermercati, biblioteche, e così via, e utilizzare la mascherina sempre nei luoghi chiusi, e all’aperto ove non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza.
Per quanto riguarda l’apertura delle frontiere della Svizzera, oggi possono entrare in Svizzera solamente coloro che hanno la cittadinanza svizzera, e devono esibire un passaporto o una carta d’identità, e un permesso di soggiorno svizzero valido, oppure un permesso per lavoratori frontalieri e anche una carta di legittimazione DFAE, o un visto emesso dalla Svizzera.
Dal 1° gennaio di quest’anno inoltre possono entrare anche i prestatori di servizi che vengono dal Regno Unito per un soggiorno fino a 90 giorni con una conferma di avvenuta notifica online, coloro che sono rifugiati o apolidi con titolo di viaggio rilasciato dalla Svizzera, e un permesso di dimora o di domicilio valido.
Anche chi fa parte dello spazio Schengen può entrare, con un visto o un titolo di soggiorno.
Può passare anche chi deve solo transitare per la Svizzera per recarsi in un altro Paese o chi si trova in situazione di assoluta necessità, valutata dall’autorità di controllo al confine.
Chi rientra in Svizzera da un paese a rischio, deve fare la quarantena.
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