Raffaele si è fatto vedere, Amanda è a Seattle davanti alla tv. Il giorno della sentenza è arrivato, la Corte d'Appello di Firenze riunita per il processo bis sull'omicidio di Meredith Kercher, ha stabilito una nuova verità per quello che è stato uno dei processi più seguiti d'Italia. Ad uccidere la giovane studentessa inglese quella notte di Sette anni fa furono Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Una storia giudiziaria assolutamente controversa e delicata, che ha visto a Firenze un epilogo difficilmente prevedibile. Sarà l'ultimo capitolo di questa storia?
Nel frattempo Amanda è stata condannata a 28 anni e sei mesi mentre per Raffaele condanna a 25 anni e ritiro del passaporto con relativo divieto di espatrio. L'ingegnere pugliese riesce quindi ad evitare l'arresto.
Di diverso avvisi le varie reazioni dopo la sentenza. Visibilmente commossi i fratelli di Meredith Kercher che si sono soffermati a lungo nell'aula di tribunale rispondendo alle domande dei tanti cronisti e rimanendo a colloquio con l'avvocato di parte civile Francesco Maresca.
Delusi, invece i legali di Amanda Knox, Luciano Ghirga e Carlo Della Vedova. "Dovremo capire meglio i ragionamenti giuridici di questa decisione sorprendente - hanno dichiarato - e dopo la valutazione delle motivazioni decideremo se ricorrere in Cassazione".
Reazioni simili anche per i due imputati, assenti in aula. Amanda "è rimasta impietrita ma non ha pianto" ha detto l'avvocato Della Vedova, mentre Raffaele, stamani a Firenze per l'ultima udienza, è "rimasto senza parole, è apparso annichilito" ha detto uno dei suoi legali Luca Maori.
"Siamo esterrefatti - ha proseguito l'avvocato - perchè e' la prima volta che qualcuno viene condannato con prove che dicono il contrario. E' comunque solo una tappa di questa vicenda".
Non ha rilasciato dichiarazioni il Procuratore Generale di Firenze, Alessandro Crini, che si è allontanato con aria soddisfatta dal Palazzo di Giustizia limitandosi a ribadire "la solidità del quadro accusatorio" che ha portato alla condanna di Amanda e Raffaele.
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