Il DG dell'area tecnica di ACF Fiorentina Pantaleo Corvino, quanto ha fatto ritorno a Firenze, ha trovato una Società con i conti perfettamente in ordine. Lo certificano i bilanci depositati alla camera di commercio.
Indubbiamente il monte ingaggi di tutti i dipendenti (quello dei calciatori pesa per oltre il 90%), rendeva difficile il totale autofinanziamento del Club viola, senza l'iniezione di liquidità da parte della proprietà, ma fino all'ultima stagione con Pradè DS, i gigliati, oltre a conquistare sistematicamente la qualificazione all'Europa League, hanno sempre rispettato i limiti del Fair Play Finanziario, senza mai sforare di un centesimo.
Come testimonia il bilancio ACF del 2016 (vedi sotto), riguardo al FPF la Fiorentina è sempre rimasta entro i limiti (per la stagione 2016-17 si tratta di una stima).
"Conseguentemente - si legge nella relazione sulla gestione ACF 2016 - il risultato complessivo dei quattro anni considerati, determina un dato aggregato totale negativo di € 19,8 milioni, posizionato quindi all'interno dei parametri stabiliti dalle norme del Fair Play Finanziario (limite massimo 30 milioni)".
Eppure Corvino, nella conferenza di ieri, ha dichiarato che “oggi i 40 milioni di rosso non ci sono più”. Quali? Il bilancio 2014 (anno solare) si chiuse con un passivo di -37.023.231 €, nel 2015 di -15.581.807 €; quello del 2016 (a metà con le gestioni Pradè e Corvino) con un passivo di -2.736.769 €.
Corvino, dunque, ha trovato una Fiorentina con un alto monte ingaggi che, pur rispettando i parametri del FPF e conquistando sistematicamente la qualificazione alle coppe europee, rischiava di costringere la proprietà a versamenti in conto capitale per rispettare i limiti UEFA.
Ha l'attuale DG ricreato equilibrio economico in ambito di totale autofinanziamento? Sì.
Ha altresì raggiunto risultati sportivi soddisfacenti? No.
Ricordiamo, infine, che le sue gestioni del 2010 e del 2011 chiusero con due passivi rispettivamente di -9.604.353 € e -32.474.084 € (e la Fiorentina fuori dalle competizioni europee).
Il paventato “rischio fallimento” sbandierato nella conferenza stampa di ieri, dunque, è un'uscita infelice. Probabilmente l'attuale DG non si è spiegato bene, ma bilanci e numeri sono materia che compete ad altri dirigenti della Società.
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