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lunedì, 16 gennaio 2012 - 15:41
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Rapina Via Canova

Borsalino e 44 Magnum per un improbabile rapinatore

"Se non portano rispetto a me, lo porteranno all'arma"
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Si è presentato nell'ufficio postale con un Borsalino stile gangster anni '50, un cappotto lungo e la scenografica 44 Magnum. Gli impiegati alla vista dell'uomo hanno creduto in prima battuta ad uno scherzo, complice la pistola, così grande, da sembrare finta.

Marcello Ventrella però, architetto romano di 40 anni, non scherzava affatto. Ha esploso, senza pensarci tanto, due colpi contro gli impiegati. Ha sparato per uccidere. Sembrava quasi il protagonista di un videogame. Aveva pianificato tutto da tempo, dopo Firenze, si sarebbe spostato a Bologna e poi a Ravenna. Tre rapine per ogni città, in altrettanti uffici postali. Aveva messo tutto per iscritto. I carabinieri, che lo hanno catturato, gli hanno trovato addosso un promemoria dove aveva annotato in maniera meticolosa tutti i passaggi del suo percorso criminale. Gli uffici postali presi di mira, li aveva scelti con cura, quelli con meno misure di sicurezza, dove non si avvalgono della guardia giurata e dove manca la bussola antirapina.

L'architetto, specializzato in archeologia industriale, ha mostrato una lucida follia. Da tempo afflitto da schizofrenia paranoide, aveva perso il lavoro nel 2007. Faceva la spola tra Londra e Roma, dove vive la sua famiglia. Marcello però non viveva con loro, ma nella sua casa di proprietà all'Esquilino, dove durante la perquisizione i militari hanno rinvenuto un'intera collezione di spade provenienti da tutto il mondo.

Il 10 gennaio ha rubato dal poligono di Tordiquinto la 44 Magnum utilizzata oggi assieme a 100 cartucce. Per ottenere l'iscrizione al circolo ha falsificato il certificato medico. Poi, prima di partire per Firenze, si è esercitato nelle campagne romane, ma il ferro di Callagan non è facile da utilizzare, altrimenti questa mattina ci sarebbe stata una strage. L'unico precedente dell'architetto, a parte il furto, una condanna per rissa in Inghilterra, pagata dal professionista con tre mesi di carceri.

Arriviamo alla storia recente. Marcello arriva ieri a Firenze, passa la notte in un hotel dell'Isolotto. Stamattina sveglia presto e via alle poste, quando poco dopo le nove varca la soglia. Riesce a portare via quasi 3.000 euro, ferendo tre persone, due dipendenti di 32 anni e una cliente di Scandicci di 52. Dopodiché l'improbabile rapinatore percorre a piedi via Canova, passati 10 minuti viene raggiunto dai carabinieri della Compagnia Oltrarno agli ordini del maggiore Marco Iseglio. La pattuglia diretta dal tenente Massimo Ienco, subito nota l'uomo col cappello, alto 2 metri. La descrizione del ricercato in possesso dei militari è precisa, grazie anche al racconto di un poliziotto presente nell'ufficio postale al momento della rapina. Alla vista degli uomini in divisa, l'architetto torna in sè, non oppone nessuna resistenza. Condotto in caserma, prima di essere trasportato a Solliciano, appare tranquillo, riesce persino a scherzare, quasi non fosse stato lui a compiere il misfatto. La follia torna però di colpo a sprizzare nei suoi occhi quando gli inquirenti gli chiedono perché avesse sparato, Marcello scandisce le parole lentamente: "Se non portano rispetto a me, lo porteranno all'arma".

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