La lunga telenovela delle nuove pensiline ATAF (sostituite a partire dal 2010) si arricchisce di un'altra puntata.
Il Comune di Firenze e l'azienda di trasporto, mediante una convenzione con la CBS Outdoor, sostituì le vecchie con un'operazione a costo zero. L'iniziativa, favorevole per le tasche del Comune e della sua partecipata ATAF, fece subito a cazzotti col gradimento da parte degli utenti. Su questa testata evidenziammo la scarsa funzionalità delle stesse: sedute scomode per alcuni modelli, ci pioveva dentro e d'estate (essendo originariamente totalmente trasparenti) si trasformavano in veri e propri forni. Col passare dei mesi si pose parzialmente rimedio agli errori di progettazione, inserendo delle guaine per evitare le infiltrazioni d'acqua e un film oscurante sulla tettoia per attenuare i raggi del sole.
In seguito, però, si evidenziò un grave errore di progettazione: esercitando una forte pressione su una delle paratie laterali, infatti, si rischiava il crollo della tettoia all'interno delle stesse, che avrebbe potuto ferire gravemente chi vi si trovasse all'interno. Ecco che nel luglio 2011 sul portale ATAF venne diffuso un falso comunicato in cui si annunciava che tutte le 148 nuove pensiline sarebbero state "transennate per operazioni di manutenzione straordinaria". L'urgenza dell'intervento, si affermava, era stata dettata dalla necessità di verificare "l'efficacia del film fotovoltaico installato per garantire ombra ai passeggeri e generare energia elettrica per l'illuminazione notturna delle zone di attesa del bus". In realtà l'intervento non servì per verificare “l'efficacia del film fotovoltaico installato” - che era soltanto una semplice pellicola oscurante, bensì per installare sulla struttura dei tiranti ad ics onde evitare la possibile caduta della tettoia. Il suddetto comunicato, infatti, è sparito dal portale dell'azienda di trasporti, ma noi, gelosamente, ne custodiamo una copia (visibile qui sotto).
In Consiglio Comunale l'opposizione ha presentato svariate interrogazioni e domande di attualità, ricevendo risposte non completamente esaustive, ma il Consigliere di Firenze Riparte a Sinistra (allora di SEL) Tommaso Grassi, stoicamente, non si è perso d'animo e ha ricevuto un chiarimento sulla questione pannelli fotovoltaici. I suddetti sarebbero dovuti essere installati per alimentare le pensiline ed illuminare i messaggi pubblicitari all'interno e i display dei transiti dei bus. Fu chiesto di fare uno studio per valutarne la convenienza o meno.
Due settimane fa è arrivata la risposta al Consigliere, firmata da Giacomo Parenti, datata dicembre 2013 (???). Nella stessa si evidenzia che “poche pensiline sono in condizioni di esposizione favorevole” (molte sono all'ombra di alberi o edifici); per ogni pensilina dovrebbero essere investiti tra i 3.000 e i 4.000 euro per apporre i pannelli solari, a fronte di un costo per l'energia elettrica della rete di115 euro; che più della metà delle pensiline sono ubicate in zone tutelate da vincolo paesaggistico e che con i pannelli solari sopra le tettoie andrebbero a fare a cazzotti coi vincoli della Soprintendenza; in ultimo che l'eventuale installazione dei pannelli fotovoltaici avrebbe reso difficoltosa la manutenzione e, comunque, necessiterebbe di verifica strutturale.
Insomma i famigerati pannelli fotovoltaici non sarebbero efficienti, poiché attraverso le verifiche ci si è accorti che la maggioranza delle stesse sono all'ombra e l'investimento, dati i costi, non sarebbe ripagato dall'esiguo risparmio energetico.
“Un bluff che dura dal lontano 6 ottobre 2010 – dichiara a Il Sito di Firenze Tommaso Grassi - quando in pompa magna il Presidente privatizzatore di Ataf, Bonaccorsi, inaugurò la prima pensilina delle fermate dei bus dicendo che avrebbe avuto un impianto fotovoltaico per alimentare il pannello informativo. Dopo 5 anni di rinvii, mezze verità e studi per prender tempo – prosegue Grassi - si scopre che già nel 2013 a Bonaccorsi, che intanto era diventato Assessore ai trasporti del Comune, era stato riferito che non solo i film fotovoltaici non erano mai stati montati, ma che il progetto non li aveva mai previsti e che installare gli impianti sarebbe stato antieconomico per le posizioni, all'ombra, delle fermate e per gli elevati costi. Certo, siamo contenti di aver svelato la verità – conclude Grassi - rimane il rammarico che politici come Renzi e Bonaccorsi che hanno gettato fumo negli occhi ai fiorentini, mentito alla cittadinanza adesso continuino a comportarsi nello stesso modo a Roma, il primo con responsabilità massime, il secondo con ruoli di Governo in settori delicati come la scuola”.
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