Una rissa furibonda, con aggressione feroce a colpi di bottiglia in mezzo alla gente di piazza dei Ciompi. Era il febbraio 2019 ma il ricordo di quelle scene, immortalate da un video, è ancora nitido. Oggi il Tribunale di Firenze ha condannato a 8 anni e 10 mesi di reclusione tre cittadini tunisini accusati di tentato omicidio aggravato in concorso, per aver ridotto in fin di vita, un 32enne connazionale. Si tratta di M.S., allora 18enne, H.A., allora 20enne e H.M., allora 30enne, clandestini, pregiudicati e senza fissa dimora.
Uno dei tre risulta già in carcere mentre per i restanti verrà spiccato un mandato di arresto europeo poiché irreperibili. Una discussione molto accesa con spintoni e strattoni in piazza Ghiberti e precisamente sotto la copertura del mercato di Sant'Ambrogio. Così era iniziata nella sera del 12 febbraio 2019 una lite tra un gruppo di quattro persone e un quinto uomo, tutti di origine nordafricana, poi terminata in piazza de' Ciompi con il pestaggio di un 32enne tunisino ridotto in fin di vita (riportò lesioni giudicate guaribili in 30 giorni).
In quella circostanza era spuntata anche una pistola, poi rivelatasi una scacciacani. A seguito delle indagini condotte dai carabinieri della stazione degli Uffizi è stato possibile ricostruire l'esatta dinamica dei fatti nonché identificare gli autori del pestaggio.
Dalle dichiarazione dei testimoni e dalla visione dei filmati degli impianti di videosorveglianza ma anche di un filmato amatoriale girato da un residente e acquisito dai social network, i militari avevano accertato che in piazza de' Ciompi uno degli aggressori afferrò la vittima per impedirgli la fuga, raggiunto anche dagli altri tre aggressori.
Da lì iniziò un pestaggio violentissimo: gli aggressori sferrarono calci pugni e colpi di bastone al torace e al volto della vittima. Nemmeno le grida e l'intervento di alcuni passanti fecero desistere gli aggressori che, anzi, si avventarono contro gli stessi passanti mettendoli in fuga. L'azione del gruppo terminò solo quando la vittima, sdraiata a terra, sembrò non dare più segni di vita.
Nell'immediatezza dei fatti fu identificato e denunciato a piede libero un 16enne libico, poi affidato ad un centro di accoglienza del capoluogo toscano, dal quale si allontanò poche ore dopo portando via con sé gli oggetti presenti nella stanza assegnatagli. Tre giorni dopo, il 15 febbraio, in Largo Annigoni, il minorenne fu individuato e arrestato con l'accusa di tentato omicidio in concorso in esecuzione di misura cautelare in carcere emessa dal gip presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze e trasferito all'istituto penitenziario per i minorenni.
Tutti gli altri autori del pestaggio si erano resi subito irreperibili rimanendo nascosti in un appartamento del centro storico, nelle vicinanze di piazza Santa Croce. Numerosi sevizi di osservazione, controllo e pedinamento permisero ai carabinieri di individuare il loro nascondiglio, che abbandonavano soltanto nelle tarde ore serali, utilizzando spesso accorgimenti per non incappare in controlli delle forze di polizia.
Infatti, durante le attività di ricerca più volte i carabinieri avevano notato un altro loro connazionale che, a bordo di una bicicletta, 'bonificava' l'area percorrendo continuamente il tragitto che i tre dovevano effettuare e, contestualmente, scrutavano i movimenti delle persone che percorrevano le vie adiacenti all'appartamento.
Nonostante ciò, nella mattinata del 13 marzo 2019, toccò anche ai tre complici tunisini essere arrestati dagli stessi carabinieri della stazione di Firenze Uffizi e del nucleo operativo della compagnia di Firenze, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip presso il Tribunale fiorentino su richiesta dalla Procura della Repubblica del capoluogo toscano.
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