Sono 90 le candeline per Margherita Hack. L'astrofisica toscana, 'amica delle stelle', nata a Firenze il 12 giugno del 1922, festeggera' il prossimo martedi' i suoi 90 anni. ''Non faro' nulla di speciale, partecipero' solo a una semplice cerimonia organizzata in prefettura'', ha risposto in modo secco ma gentile Margherita Hack, che da anni vive a Trieste, alla domanda su come pensava di festeggiare i suoi novant'anni, di cui quasi settanta dedicati alla passione per l'astrofisica. Laureatasi in astrofisica con una tesi sulle Cefeidi, una tipologia di stelle 'pulsanti' fondamentali nella misurazione delle distanze delle galassie, nel 1945, la Hack ha iniziato la sua carriera di docente universitaria nel 1964, quando entro' a far parte del corpo docenti dell'Universita' di Trieste insegnando astronomia, ottenendo inoltre l'incarico di direttore del piccolo Osservatorio astronomico che sotto la sua conduzione ha assunto rilevanza internazionale. Una passione nata quasi per caso, ha confessato piu' volte la ricercatrice: ''La mia scelta all'Universita', mentre i miei volevano mi iscrivessi a Lettere, in realta' nacque quasi per caso, durante il liceo dove cominciai ad amare la fisica, forse anche per merito del professore, nonostante fosse un fascista e io rischiai di farmi cacciare da tutte le scuole del Regno per antifascismo''. L'attivita' di Margherita Hack ha da sempre convissuto con una vocazione per la divulgazione. Nel 1978 ha infatti fondato una rivista bimensile, 'L'Astronomia' e decine di libri divulgativi, tra cui il saggio autobiografico 'L'amica delle stelle'; una passione sempre legata a un forte senso sociale e politico: ''In Italia - ha spiegato Hack in occasione del ricevimento di un recente premio per la divulgazione - c'e' una tradizione umanista secondo cui la vera cultura era quella delle lettere, ma la scienza e' altrettanto creativa''. In politica ha fatto sentire spesso la sua voce, in particolare per la liberta' di ricerca, ad esempio a favore del nucleare, e la laicita' dello Stato che ''dovrebbe essere un dato acquisito. L'Italia e' uno Stato laico e quindi per esempio non dovrebbe esserci nessun simbolo delle varie religioni negli edifici pubblici, nemmeno della religione di maggioranza''.
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