"Se c'e' un 30% di persone frequentanti la liturgia e' chiaro che anche i matrimoni religiosi si stanno adeguando a questa percentuale". Lo ha detto, ieri, l'arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, durante il consueto scambio di auguri di Natale con la stampa. "Cio' che mi preoccupa ancora di piu' - ha proseguito il porporato - non e' tanto questo, ma l'allargarsi delle convivenze, non per motivi esclusivamente religiosi, ma antropologici: spesso dietro c'e' un'incapacita' di prendere un impegno radicato e radicale, un 'per sempre' che non siamo piu' capaci di fare".
Secondo l'arcivescovo di Firenze, "c'e' un'involuzione culturale, perche' non si e' piu' capaci di fare scelte grandi e pubbliche. Il cristianesimo - ha aggiunto Betori - e' minacciato dalla cultura del provvisorio e della precarieta'. Il vero pericolo, il vero timore, e' nell'individualismo e nel privatismo, nell'incapacita' di avere un futuro e un progetto". Betori ha infine invitato a stare "molto attenti a non lasciar passare" la cosiddetta cultura del 'gender', "ma far rispettare le condizioni naturali, creaturali dell'uomo, che vedono la coppia come uomo donna. Su questo - ha concluso Betori - la storia dell'umanita' si e' creata ed ha potuto continuare ad avanzare nei secoli e continuera' ad avanzare".
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