Fiorentina, Sousa: "Solo chi comanda può definire il progetto sportivo che vuole"

Domani alle 20:45 la Fiorentina sarà impegnata a Verona contro il Chievo nell'anticipo della 17ª giornata del girone di ritorno (terzultima gara della stagione) del Campionato di Serie A 2015 – 2016.

I gigliati occupano il 5° posto in classifica: precedono il Milan (6°) di sei punti e seguono l'Inter (4°) staccati di 5 punti.

“Il Chievo Verona – ha spiegato Paulo Sousa nella conferenza della vigilia – è una squadra che sta bene, con dei principi acquisiti praticamente da sempre che riesce a fare delle importanti prestazioni. All'andata facemmo una ottima partita, non concedemmo niente all'avversario, e riuscimmo a muovere il blocco difensivo dell'avversario per creare le occasioni da gol, domani sarà una partita con lo stesso sviluppo tattico. Domani Ilicic sarà a disposizione, mentre Vecino non ha recuperato dall'infortunio patito nella gara contro la Juventus, tutti gli altri giocatori (a parte Benalouane e Babacar, ndr) stanno bene”.

Il quinto posto, come detto, al 99% sarà la posizione finale della Fiorentina, ma Sousa non tira i remi in barca: “Avremo la possibilità di dimostrare che siamo maturati, dovremo sfruttare queste ultime partite per migliorare la nostra mentalità, facendo di tutto per provare a vincere in ogni partita”.

Da mesi è in forte dubbio il futuro di Sousa sulla panchina viola anche per la prossima stagione e in questi giorni è stato ventilato da una parte della stampa un incontro chiarificatore tra allenatore e Proprietà: “Sono sempre stato molto sincero esponendo la mia idea, sia sul piano tecnico-tattico, sia strutturale per una crescita comune. Ho già parlato diverse volte di diversi modelli sportivi di varie società. Solo quelli che comandano, ovvero che sono al vertice della piramide, possono definire il modello sportivo che vogliono con le persone che eseguono tutto quello che loro pensano. Perciò io posso avere tutte le mie idee, e le ho esposte per una crescita, posso continuare a lavorare su aspetti che si riflettono sul risultato pratico della partita dei ragazzi, ma mi devo occupare esclusivamente del mio campo, non posso prendere un ruolo che non è il mio”.