I carabinieri di Firenze hanno chiesto all'Interpol di verificare se Taulant Pasho sia attualmente detenuto in un carcere della Svizzera. L'uomo è il figlio della coppia di coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, i cui cadaveri mutilati sono stati trovati nei giorni scorsi in alcune valigie, tra il carcere di Sollicciano la superstrada Fi-Pi-Li
L'uomo è al centro di una serie di accertamenti e verifiche da parte degli investigatori dell'Arma dei carabinieri coordinati dal pubblico ministero Ornella Galeotti. L'inchiesta sta ricostruendo tutta la vicenda della misteriosa scomparsa della coppia albanese con il loro macabro ritrovamento dopo essere stati uccisi in circostanze ancora tutte da chiarire.
La figlia Dorina l'8 novembre del 2015 denunciò come data della scomparsa dei genitori il 2 novembre, lo stesso giorno in cui il fratello Taulant era uscito dal carcere di Sollicciano, dove era finito per droga. Arrestato una seconda volta sempre per traffico di droga nel 2016 e messo ai domiciliari, nel giro di poche settimane si era reso irreperibile e da allora è latitante.
L'ultima traccia, tutta da verificare, riguarda la sua presenza a un'udienza di un processo tenuto a Valona, in Albania, nel 2017. Al vaglio degli inquirenti tutte le frequentazioni della coppia, dei familiari e in particolare anche delle due figlie Dorina e Vittoria.
Nel frattempo gli investigatori stanno cercando tutti gli indizi per risalire agli assassini. Sarebbero stati almeno un paio, capaci di massacrare di bitte e strangolare la donna e di tagliare la gola all'uomo con un fendente procurato forse con un machete.
Quanto ai motivi del duplice omicidio, ogni scenario resta aperto. Dalla vendetta di una banda criminale per uno sgarro a una lite finita nel sangue.
Intanto emergono alcuni aspetti relativi ai giorni della scomparsa. Infatti dall'appartamento dell'uomo, in via del Pantano 16, sarebbero fuoriusciti dei cattivi odori. E' quanto negli anni scorsi avevano lamentato i vicini di casa del figlio della coppia albanese. Un altro importante tassello dell'inchiesta che si aggiunge a quelli fin qui scoperti per far luce sul macabro duplice omicidio
Tuttavia, spiegano oggi i carabinieri, nel luogo non è mai stata rilevata alcuna traccia di cadaveri in decomposizione, compreso l'odore che è sempre stato di escrementi.
Poi, l'abitazione e il garage sono stati oggetti tra il 2016 ed il 2017 di diverse segnalazioni, da parte dei condomini, per cattivi odori che venivano ricondotti alla presenza di cani non debitamente curati. Le lamentele furono fatte alle guardie zoofile che fecero diversi sopralluoghi - dal novembre 2016 al gennaio 2017 - informando l'autorità giudiziaria della scarsa igiene e della non corretta cura degli animali domestici e della presenza di escrementi ed orina.
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