Un aperto confronto tra imprese e banca per valutare strumenti e percorsi per l'internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, cuore dell'economia del territorio ma chiamate a crescere per trovare spazi in risposta alla competitività globale. Questo il tema di «Lavorare con l'estero», l'incontro ospitato oggi all'Auditorium di Banca CR Firenze e organizzato dalla banca insieme a Confindustria Toscana e alla Piccola Industria di Confindustria. Numerosi gli imprenditori toscani che hanno partecipato all'evento, aperto dalla Presidente di Confindustria Toscana, Antonella Mansi, e dal Direttore Regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo e Direttore Generale di Banca CR Firenze, Luciano Nebbia. Presenti, tra gli altri, Maria Cristina Bertellini, Vice Presidente Piccola Industria Confindustria, Roberto Gorlier, Direzione Marketing Imprese Intesa Sanpaolo, e Andrea Fiori, Servizio Internazionalizzazione Imprese Intesa Sanpaolo. Obiettivo dell'incontro è fornire agli imprenditori informazioni pratiche su come operare con l'estero, con una illustrazione da parte degli specialisti di Intesa Sanpaolo della piattaforma di servizi studiata appositamente per le aziende che intraprendono percorsi di internazionalizzazione. «Alla faccia del risparmio e del taglio dei costi - attacca Pieroni - Ormai la nostra posizione è chiara: non c'è più spazio per nessuna difesa di privilegi o rendite di posizione. Chiediamo ad esempio la soppressione delle agenzie regionali, la soppressione dei consorzi di bonifica e siamo pronti a operare, con la Regione, per la razionalizzazione del trasporto pubblico e degli altri servizi pubblici locale». «Siamo pronti anche a ragionare su una nuova idea di Provincia come proposto dal d.d.l. costituzionale presentato da Bersani. Per questo le Province - aggiunge Pieroni - hanno chiesto da tempo che al momento della soppressione delle Comunità montane le deleghe in materia di agricoltura, forestazione e bonifica tornassero di loro competenza». «Ci sembra naturale - prosegue Pieroni -: si tratta di materie che in precedenza erano di nostra pertinenza e invece la p.d.l. Nencini prevede che passino alle Unioni dei Comuni per garantirgli la sopravvivenza. Insomma, lo Stato abolisce le Comunità Montane e in Toscana si mantengono sotto altro nome. Ci chiediamo perchè e quali potrebbero essere i benefici per i cittadini e le imprese. Da parte nostra riteniamo più razionale che la gestione torni a chi l'aveva originariamente».
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