di Christian Campigli - Un autentico show. Come ai bei tempi, quando riusciva a portare il Partito Democratico al 40% (record assoluto della sua storia) e a far credere anche ai più scettici che una sinistra diversa era un sogno possibile. Persino realizzabile. Questa mattina Matteo Renzi si è presentato in aula al tribunale di Firenze, dopo quattro rinvii, per testimoniare contro l'ex dipendente comunale Alessandro Maiorano, che in numerose occasioni lo ha accusato di aver “dilapidato oltre 20 milioni di euro in spese pazze”.
L'ex segretario del Pd lo ha querelato e in aula ha confermato che “il denaro che vincerò verrà devoluto all'ospedale pediatrico Meyer”. L'esame con l'avvocato Taormina è durato oltre due ore. In uno scontro serrato, un botta e risposta che talvolta ha sfiorato la rissa da saloon. Il tutto sotto lo sguardo vigile dell'avvocato Bagattini, che da sempre tutela la famiglia Renzi.
Taormina ha cercato in ogni modo di dimostrare come i capitoli di spesa della Provincia (guidata dal Rottamatore dal 2004 al 2009) fossero palesemente gonfiati ad arte. E che quindi certe esternazioni di Maiorano non erano offensive ma semplici dati di fatto. Renzi gli ha più volte spiegato che gli stessi bilanci sono stati controllati e verificati con esito positivo dalla Corte dei Conti.
“Quelle spese avevano finalità istituzionale ed erano da me controllate attraverso le voci del bilancio, la finalità istituzionale delle spese era asseverata dai dirigenti della Provincia. Abbiamo avuto verifiche del Mef e della Corte dei conti ma non c'è stata mai nessuna condanna".
Maiorano è stato cacciato dall'aula dal giudice Laura Bonelli due volte, per aver ripetutamente offeso Renzi, con epiteti non certo edificanti ("bugiardo","che fai, prendi per il culo il mio avvocato?"). All'uscita dal tribunale l'ex dipendente comunale gli ha nuovamente gridato contro, chiedendogli spiegazioni sull'acquisto della casa di via Tacca e “su tutte le volte che si andava con le escort insieme”.
“Sono stanco di dover leggere continue bugie e offese nei miei confronti – ha sottolineato l'ex segretario dem - Abbiamo deciso di iniziare a querelare e a citare in giudizio per risarcimenti civili”.
Video di MATTEO CALI'
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