Riceviamo e pubblichiamo la lettera-denuncia inviata al Questore e al Prefetto di Firenze, da parte di numerose associazioni, in merito alla mancata accettazione delle domande di asilo causa mancanza di domicilio del richiedente. "Si tratta" si legge nella lettera "di una procedura illegittima che però viene praticata nonostante una sentenza del Tribunale di Trento del maggio scorso".
Al Questore di Firenze
Al Prefetto di Firenze
Le associazioni firmatarie portano alla Vostra attenzione quanto emerso riguardo le procedure di accettazione delle richieste di asilo attualmente in essere presso la Questura di Firenze. Allo stato dei fatti, risulta che le richieste di asilo non vengono accettate nel caso che i richiedenti asilo non abbiano un domicilio. L’esodo dei migranti di questi anni non costituisce un’emergenza circoscritta, ma rappresenta un movimento epocale che è sotto gli occhi di tutti. Fame, guerra, povertà, persecuzioni, spingono persone di ogni ceto sociale a imbarcarsi o a cercare mezzi di fortuna, a rischio della propria vita e di quella dei propri figli, nella disperata ricerca di una vita accettabile. Una situazione di questo tipo richiede un approccio di reale apertura per rendere questo flusso inarrestabile il meno doloroso possibile; è superfluo rimarcare quanto sia improbabile che un profugo appena giunto nel nostro paese possa vantare già un domicilio prima ancora di aver presentato richiesta di asilo. Tralasciando l’aspetto puramente umano di questa tragedia, ci teniamo a sottolineare come la negazione di una richiesta di asilo a fronte di una mancanza di domicilio sia già stata dichiarata procedura illegittima da una recente sentenza del Tribunale di Trento del 6/5/2015. Le Associazioni firmatarie sono dunque a richiedere la vostra personale attenzione affinché siano ripristinate le procedure di accettazione delle domande di asilo anche in assenza di domicilio. D’altronde, ciò accade di fatto per quanto riguarda le domande presentate dai richiedenti asilo arrivati via mare e smistati in Centri di accoglienza, coordinati dalle Prefetture, dove il Centro stesso viene a costituire un domicilio temporaneo. Ciò crea fra l’altro un’ulteriore discriminazione tra i richiedenti asilo che arrivano via terra e quelli che arrivano via mare. Chi arriva via terra, e non ha presentato la domanda di asilo alla frontiera, non potrà infatti richiedere asilo se non ha una rete sul territorio che lo possa ospitare e non potrà mai essere accolto se non presenta una domanda di asilo; chi arriva via mare può richiedere asilo perchè già inserito in un sistema di accoglienza. Restiamo in attesa di un riscontro riguardo quanto sottoposto alla vostra attenzione.
ASGI, Associazione Articolo 53, Associazione Le Mafalde, Associazione Progetto Arcobaleno, Carlo Spagnolo, Comitato 1° Marzo, Comitato Stop Razzismo Prato, Comunità delle Piagge, Cooperativa Sociale Macramè, Coordinamento Basta Morti nel Mediterraneo, Emergency Firenze, Fuori binario, L'Altracittà - giornale della periferia, La Città invisibile, perUnaltracittà - laboratorio politico, Rete Antirazzista Fiorentina, Roberto Budini Gattai, Roberto Renzoni, Straniamenti, Una Città in Comune-Firenze
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