Silvia Berti, ex Addetta Stampa della ACF Fiorentina (che ha ricoperto l'incarico dal 2002 al 2009) è intervenuta telefonicamente a Lady Radio per esprimere il suo pensiero sulla situazione della squadra Gigliata e per raccontare alcuni retroscena che hanno portato i Viola dalla Champions alla lotta salvezza.
Queste le sue parole:
“Mancano le figure giuste in Società – ha esordito - 'Cognigni chi è?' s'interrogava la Fiesole... Cognigni è l'uomo di Diego Della Valle ed in molti casi conta più di Andrea, che è un passionale. Secondo la Proprietà non sono mai stati commessi errori da parte loro, hanno sempre trovato capri espiatori, l'ultimo è stato Corvino, loro sono convinti di non sbagliare mai. Si sente parlare – ha proseguito - dei cento che hanno insultato Andrea Della Valle: più che preoccuparsi di loro, la Società dovrebbe preoccuparsi dei 20.000 che hanno abbandonato il Franchi. L'obiettivo della Proprietà è e rimane l'utile, il fatto che quando la Fiorentina era ad un passo dalla vetta sia stato seguito dall'auto-finanziamento è la dimostrazione che non ci si è capito nulla, non si ragiona così nel calcio, il pallone non è un'azienda di moda.
Il cambiamento iniziò con l'estromissione totale di Salica e poi di Giovanni Galli – ha continuato - chi andava dalla Proprietà a dire come stavano le cose, non veniva più accettato e veniva fatto fuori. L'anno della campagna acquisti da 52 milioni di euro ci fu una riunione a Casette D'Ete, dove Cesare Prandelli si fece interprete di tutte quelle cose che potevano essere le problematiche della Fiorentina del futuro, gli disegnò tutto quello che poteva accadere da lì in seguito, che poi alla fine è anche successo, Diego Delle Valle disse a Prandelli 'qual è il suo mestiere?', Cesare rispose di fare l'allenatore e Diego ribatté dicendogli che alla Società ci pensava lui. Quella – ha concluso - fu la chiave di volta di tutto quello che è successo dopo”.
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