"L'amore vince sempre sull'odio" sono le parole di Don Giovanni Paccosi, il parroco di Casellina, il quartiere di Scandicci, a Firenze, che si è stretto attorno alla famiglia di Niccolò Ciatti, il 22enne ucciso in una discoteca di Lloret de Mar, sulla Costa Brava in Spagna, lo scorso 13 agosto. Stretti in un emozionato abbraccio durante la veglia religiosa organizzata nell'attesa del rientro in Italia della salma di Niccolò.
Commozione, dolore, rabbia. Non servono domande per capire quello che sta succedendo. Probabilmente non ci sono neanche risposte da dare alla furia omicida che ha ucciso Niccolò. Questo è il momento del dolore. Gli amici di quella maledetta vacanza sono visibilmente atterriti, vestiti di scuro.
I genitori di Niccolò entrano quasi per ultimi. I mille occhi pieni di lacrime che riempiono la chiesa, guardano il dolore di un padre e di una madre ai quali, oggi, nessuno può dare risposte, forse nascoste nel mistero profondo della vita che, in un attimo, diventa insopportabile e ingiusta.
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