"La bella stagione e il caldo finalmente sono arrivati e con questi un po' di fibrillazione nei negozi di abbigliamento, scarpe e accessori.
Purtroppo però la stagione fino ad ora davvero non è andata bene e, nonostante il fresco, non si sono mosse nemmeno le vendite dei capispalla primaverili ed estivi". Federica Grassini, presidente regionale Federmoda Confcommercio Toscana, chiarisce subito che - se è tanta la fiducia e la voglia di rilancio del settore - non si può ancora parlare di ripresa e i saldi non faranno certo il miracolo.
"La primavera è da dimenticare e non possiamo dare tutta la colpa alle incertezze atmosferiche e alla bassa temperatura. Anche i capi d'occasione, quelli a cui non si può né si vuole rinunciare, come l'abbigliamento da cerimonia, sono stati acquistati, sì, ma sempre con un occhio al portafogli. Inoltre - continua la Grassini - ormai è triste prassi quella dei molti che iniziano a fare sconti a inizio giugno. Tra promozioni, sconti per inventario, liquidazioni camuffate, siamo sempre e comunque in uno stato di saldi continui".
"Per le imprese della moda il periodo di crisi continua - afferma il direttore generale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “le spese crescono, ma non i profitti e le famiglie hanno ancora comportamenti di spesa molto cauti. In questa situazione di stallo economico e di estate tardiva, almeno saranno felici i consumatori che nei negozi oltre ai prezzi bassi potranno trovare più scelta nei modelli, nelle taglie e nei colori".
Confcommercio Toscana prevede sul territorio regionale una spesa media pro capite di 80 euro nel periodo dei saldi, con punte fino a 140 euro nelle località di mare e nei centri d’arte più gettonati, dove la presenza di turisti – soprattutto stranieri – potrebbe incidere positivamente sul bilancio finale dei saldi. Perché l’acquisto di un capo made in Italy conserva intatto il suo fascino.
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