Mai più i bambini in attesa nel corridoio. Il Pronto Soccorso che il Meyer ha inaugurato ieri, dedica un’attenzione speciale ai 45 mila piccoli pazienti che, ogni anno, varcano le sue porte.
Per loro il personale del servizio di emergenza, dopo aver ascoltato le famiglie, ha pensato a inedite soluzioni, ad iniziare dalla nuova sala di attesa osservata, dove su comode poltroncine arancioni e sui lettini blu i bambini non gravi riceveranno assistenza immediata, così da stare subito un po’ meglio e ridurre la loro permanenza in Pronto Soccorso, senza stazionare nei corridoi. Anche il triage si fa in tre, ovvero triplica le postazioni, per rendere più fluido l’accesso al servizio, con l’obiettivo di ridurre i tempi di attesa. Ma c’è di più. Il nuovo Pronto Soccorso del Meyer non solo amplia gli spazi interni per i piccoli, ma destina un ambulatorio al progetto del Codice Rosa e una nuova zona filtro per i bambini con patologie infettive. Il tutto, senza dimenticare la dimensione del gioco che invade tutte le sale di attesa e le nuove aree di cura dentro al Pronto Soccorso. Queste alcune delle novità del servizio di emergenza che, nella sua nuova veste, è stato inaugurato da due bambini del Pronto Soccorso, alla presenza di Alberto Zanobini, Commissario dell’Ospedale pediatrico Meyer e da tutto il personale protagonista. Sono stati proprio loro, medici e infermieri del Pronto Soccorso, ad illustrare come è cambiato. Presenti: Stefano Masi, responsabile del Pronto Soccorso, Emiliano Talanti, infermiere del servizio di emergenza e Francesco Puggelli, medico della Direzione Sanitaria che ha seguito il progetto, oltre a Franco Berti, Coordinatore consiglio direttivo Associazioni dei genitori.
Il miglioramento nasce dagli infermieri. Proprio dal personale che quotidianamente lavora in Pronto Soccorso è nata l’idea del miglioramento complessivo del Servizio di Emergenza. Gli infermieri e il personale sanitario front-line si sono posti il problema di pensare a percorsi differenti per agevolare i flussi dei pazienti all’interno del pronto soccorso. È qui che si è dato vita a un vero e proprio team (“Gestione e innovazione del pronto soccorso” il suo nome) composto da 7 infermieri, 3 medici, dal responsabile del Pronto Soccorso e da un coordinatore infermieristico. Ognuno con il compito di curare e sviluppare un particolare aspetto: c’è chi - ad esempio - si è occupato di analizzare i dati di accesso al servizio per capire dove intervenire e chi invece ha analizzato le strutture, come la sala d’attesa. Nell’ultimo anno e mezzo il team si è riunito una volta al mese e il risultato è stato un progetto per migliorare l’organizzazione del lavoro partendo da un ripensamento dei percorsi, degli spazi e dell’accoglienza. Il progetto è stato presentato alla direzione del Meyer ed è subito entrato nel vivo della fase organizzativa. I lavori si sono svolti molto rapidamente, senza creare eccessivi disagi e disservizi anche grazie al supporto di tutti i magnifici volontari che lavorano al Meyer. E oggi il Pronto Soccorso, in gran parte rinnovato, si apre ai bambini e alle famiglie.
Cosa cambia. Le novità sono numerose. Il nuovo Pronto Soccorso dispone di ben tre postazioni di prima valutazione, dove l’infermiere insieme al medico offriranno una immediata presa in carico dei casi in attesa, decidendo il percorso assistenziale che il bambino dovrà fare. Altra grande novità è la nascita di una sala di attesa osservata, cioè presidiata dall’operatore sanitario dove il bambino, clinicamente già inquadrato, può sostare per quei trattamenti che possono consentirne la dimissione in tempi brevi, senza dover attendere nei corridoi del Pronto Soccorso. Il bambino viene così preso in carico immediatamente, in un ambiente attrezzato, confortevole e protetto, con sette postazioni (4 poltrone e 3 lettini) dove all’occorrenza può cominciare da subito le prime cure. Infine una nuova sala sarà dedicata all’accoglienza dei “codici rosa”, nell’ambito del progetto regionale che prevede un percorso di accesso riservato per tutte le vittime di violenza. “La nuova organizzazione – come ha illustrato Stefano Masi, responsabile del Pronto Soccorso – risponde ai criteri regionali più innovativi e alle più moderne impostazioni organizzative nei flussi dei pazienti in urgenza. L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile i tempi di attesa, anche attraverso una riorganizzazione del lavoro attentamente pianificata, per poter, ad esempio, identificare subito i bambini che avranno bisogno di una consulenza di uno degli specialisti del Meyer e separare il loro percorso da quello di chi invece può essere dimesso al termine della visita”.
I numeri del Pronto Soccorso. Nel 2013 il Pronto Soccorso del Meyer ha registrato 42.722 accessi. Di questi 4.646 erano codici gialli, 25.300 verdi, 12.541 erano codici bianchi e 235 rossi, i più gravi. Ogni anno, poi, oltre 1.000 bambini visitati in Pronto Soccorso ricevono interventi chirurgici urgenti.
Al pronto soccorso del Meyer è inoltre collegato il Trauma Center, struttura unica nel suo genere in Italia e centro di riferimento regionale a cui vengono indirizzati i bambini con traumi maggiori e minori, provenienti da tutta la Toscana. Il Pronto Soccorso, dal 2007, porta avanti un innovativo programma di Simulazione Pediatrica, che non ha eguali nel nostro Paese, per formare il personale sanitario ad affrontare emergenze reali utilizzando manichini ad alta fedeltà e ricreando, con l’ausilio della tecnologia, scenari di intervento (da quelli routinari a quelli più rari e alle emergenze).
Le performance del Pronto Soccorso. Ecco alcuni numeri che racchiudono le perfomance del servizio di emergenza del Meyer.
• 98% pazienti con codici giallo visitati entro 30 minuti
• 86% pazienti con codice verde visitati entro 1 ora
• 91% pazienti con codice verde con tempo di permanenza < 4ore
• 93% di utenti che si ritengono adeguatamente informati al momento della dimissione dal Pronto Soccorso
• solo 2% di abbandoni
Il Meyer pronto a fronteggiare Ebola. Nel nuovo Pronto Soccorso è stata realizzata una nuova zona filtro che permette di gestire in sicurezza i pazienti con malattie infettive contagiose, come per esempio Ebola. La nuova zona è stata testata durante la simulazione organizzata al Meyer la scorsa settimana che ha consentito a tutto il personale sanitario coinvolto di prendere dimestichezza con le procedure da adottare e il kit di protezione personale in caso di arrivo di sospetto caso di Ebola. La prova, si è dipanata lungo tutto il percorso: dall’arrivo dell’ambulanza al Pronto Soccorso dove è collocata la nuova zona filtro, al reparto di Pediatria dove vi sono 4 camere dotate di zona filtro e, infine, alla Rianimazione dove vi sono spazi simili, anch’essi con filtro per far fronte a bambini con questa patologia. La simulazione è servita per sincronizzare l’organizzazione complessiva e ha consentito l’immediata verifica dell’operatività di strutture e operatori sul fronte dell’emergenza. Il Meyer è pronto ad affrontare anche questa emergenza.
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