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domenica, 20 maggio 2012 - 16:56
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soldi ai partiti

Le nuove accuse di Lusi. Renzi si difende. Stavolta il complotto sarebbe interno

L'ex tesoriere: "ha richiesto circa 100 mila, anzi 120 mila euro suddivisi in tre fatture"
Immagine articolo - Il sito d'Italia

Lo scandalo dei soldi ai partiti, dei finanziamenti alle attività politiche degli esponenti da parte di partiti morti e sepolti ma con un bilancio in attivo, dei discussi tesorieri, dei furti, o come vuole il linguaggio giurisprudenziale delle 'approprazioni indebite'  sembrano essersi ri-dati appuntamento a oggi. Di questo pomeriggio la notizia di Bossi e figli indagati per truffa ai danni dello Stato, seguita dopo poche ore da quella di Luigi Lusi che torna a parlare ed ad accusare i vertici del partito ex Margherita, Rutelli in primis. La platea stavolta è quella di Palazzo Madama. Ma tra i nomi fatti dall' ex tesoriere della Margherita ritorna anche quello del sindaco di Firenze: "Renzi ha richiesto dei soldi, circa 100 mila, anzi 120 mila euro suddivisi in tre fatture, poi Rutelli mi ha chiesto di non pagargli la terza e così ho dato a Renzi solo 70 mila euro".
Dichiarazioni che di fatto confermano quanto a suo tempo rivelò il giornale Libero. Si parlò allora di tre fatture datate 2009, due delle quali intestate alla fiorentina Web & Press (la prima e la terza, rispettivamente di 36 mila euro e 45.660 euro) l'altra intestata a Dinamiche (per la cifra di 40.200 euro). Su tutte e tre si legge la scritta «Renzi», la terza riporta la dicitura aggiuntiva: «Rutelli ha detto no».

 

Renzi che, dal canto suo, ha sempre dichiarato di non aver preso una lira dalla Margherita ribatte:  "Leggo sui siti solo adesso che LUSI due la vendetta torna alla carica e riprova a coinvolgermi nella vicenda dello scandalo ex Margherita. Dice di avermi dato dei soldi. Due mesi fa erano 140mila euro. Oggi siamo scesi a 70mila. Sarà la crisi... Torno a chiedere ciò che dico dall'inizio di questa vicenda. Lusi e la Margherita pubblichino sul sito tutte le fatture e tutto ciò che è stato finanziato. Tutto. A quel punto non c'è trucco, non c'è inganno. E vediamo chi dice bugie. Quanto a me, non solo confermo che non ho mai preso una lira, come è facilmente riscontrabile dai bonifici, dagli assegni e dai documenti. Ma continuo a dire come faccio dalla Leopolda 2010 che il finanziamento ai partiti va abolito, subito. Se qualcuno pensa di usare di mezzucci per mandare messaggi in codice, sappia che mi hanno insegnato che si deve aver paura di tante cose, ma mai dei ladri. E che il posto dei ladri non è (o non dovrebbe essere) il Parlamento...".

Che sia tutta una strategia per far fuori Renzi ormai troppo scomodo per il Pd? Il Sindaco che una volta di più si è attirato le antipatie dei suoi colleghi per aver richiesto le primarie e rimesso in discussione la leadership di Bersani, sembra avere più di un sospetto. Cresce intanto il numero di estimatori renziani che gli chiede di fondare un suo nuovo partito. Ma la posizione di Matteo Renzi è ferma al "non me ne vado nemmeno se mi cacciano", di appena qualche giorno fa.  Certo è che nonostante più volte Renzi abbia annunciato la sua volonta di rendere pubblica la lista dei suoi finanziatori della Leopolda e fornire così  la prova della sua trasparenza, ad oggi non si è visto ancora nulla.

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