Le immagini che hanno fatto il giro del mondo sulle bombe lanciate alla maratona di Boston hanno sconvolto ed inquietato ciascuno di noi. Il dolore e lo shock accomuna la nostra comunità a quella americana, vittima ancora una volta di follia omicida.
Stiamo seguendo con apprensione l’evolversi della situazione e condividiamo con gli Stati Uniti il lutto per le vittime e lo strazio per i molti bambini coinvolti tra i feriti dell’attentato. Vedere che l’ospedale pediatrico della città, il Children’s Hospital, ha accolto un’ondata di piccoli pazienti ci impone una riflessione seria sulla deriva spietata e disumana a cui porta il fanatismo, di qualunque radice esso sia. Stragi come questa lacerano non solo la bandiera americana ma ancor prima insanguinano il drappo della libertà.
Siamo profondamente vicini a quanti in queste ore stanno subendo amputazioni agli arti perché la corsa è spirito di libertà, è resistenza, passione, forza, fiato e gambe. Ecco, mutilare atleti alle gambe significa spegnere un sogno. Io mi auguro di cuore che la fiaccola della Libertà non si spenga mai anzi che presto possa tornare a riaccendere quei sogni.
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