"Negli ultimi giorni, complice probabilmente il caldo, si sono moltiplicati gli atti di idiozia verso i militanti di Casaggì e della Giovane Italia. Atti di violenza fini a se stessi, ma inseriti in una spirale preoccupante, che già da tempo abbiamo denunciato. Soltanto nell'ultima settimana un nostro militante è stato brutalmente aggredito di fronte alla propria abitazione, mentre ad un altro ragazzo, dopo essere stato seguito, è stato distrutto lo scooter". Questo quanto fanno sapere Marco Scatarzi, Alessandro Draghi e Francesco Torselli, dirigenti della Giovane Italia, il movimento giovanile del Pdl, ed esponenti di Casaggì
"Lo scorso martedì pomeriggio - raccontano Scatarzi, Draghi e Torselli - alle ore 15 circa, un nostro militante è stato aggredito mentre usciva di casa per andare a lavoro. Tre persone lo hanno riconosciuto, forse addirittura aspettato, e poi aggredito a calci e pugni procurandogli una lesione mandibolare, un trauma cranico e l’asportazione di un dente. Il tutto in mezzo ai passanti, totalmente indifferenti. Un atto grave e vigliacco, perpetrato per giunta da ultra-trentenni in sovrannumero, in pieno giorno e nel bel mezzo del centro storico fiorentino".
"Ieri sera invece - proseguono i tre - un altro attivista di Casaggì è stato seguito da alcune persone, chiaramente appartenenti all’area antagonista, che gli hanno devastato il motorino, in piena sera e davanti ad un chiosco popolato da un migliaio di persone, che hanno osservato la scena con un cocktail in mano, senza proferire parola. In tutto questo, però, la nostra Comunità ha contato, solo negli ultimi giorni, una decina di fermi da parte di Polizia e Carabinieri talvolta appostati perfino fuori dalla nostra sede alle quattro del mattino, con l’intento di chiedere i documenti a qualunque persona provasse ad entrare o ad uscire dalla sede stessa".
"Non ci stiamo lamentando - aggiungono Scatarzi, Draghi e Torselli -, stiamo semplicemente denunciando una situazione paradossale, nella quale qualcuno ha scientificamente deciso di renderci la vita impossibile, nell’indifferenza di tutti e con l’avallo di chi dovrebbe impedirlo. Vogliamo denunciare la vigliaccheria di chi non ha il coraggio di lottare a viso aperto e ricorre alle aggressioni in sovrannumero, agli inseguimenti notturni, agli agguati, agli assalti e ai volti coperti. Vogliamo denunciare il silenzio degli organi di informazione, che ci riservano le prime pagine solo quando esiste la remota possibilità di poterci dipingere come il “male assoluto”. Ed infine vogliamo denunciare l'indifferenza dei politicanti che non proferiscono parola perché difenderci sarebbe demodé e quella dei tanti che ci incoraggiano, ma poi restano sul divano di casa a guardarsi l’ultimo reality nel loro megaschermo al plasma".
"Ci chiediamo - proseguono ancora i tre dirigenti giovanili del PdL - che razza di città sia diventata Firenze, un tempo icona della tolleranza e del rispetto dei diritti, oggi terreno fertile per chi, sconfitto dalla storia, pensa di poter affermare ancora la propria ideologia tramite il ricorso alla violenza, alla vigliaccheria, al sopruso. Siamo stufi di una città nella quale chi ha senso di responsabilità paga anche le colpe di chi non ha regole".
"Mi rivolgo al Sindaco Renzi - conclude Torselli - al quale chiedo ufficialmente un incontro con i militanti della Giovane Italia e di Casaggì. Non è pensabile che nella città che egli è chiamato a governare vi siano ragazzi che solo uscendo di casa rischiano di essere aggrediti in nome della propria fede politica; Renzi tenga presente che è sindaco anche loro".
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