Tiziano Renzi, padre dell'ex presidente del Consiglio, Matteo, è rimasto tre ore davanti ai pm di Roma per rispondere all'interrogatorio da indagato per traffico di influenze nell'ambito dell'inchiesta Consip. " Non ho mai preso soldi" si è difeso Tiziano Renzi, ma secondo i pm il padre del segretario Pd avrebbe aiutato l'imprenditore Alfredo Romeo, arrestato per corruzione nella stessa inchiesta, a rafforzare i suoi contatti nella centrale acquisti della P.a. in cambio della promessa di denaro. Sentito a Firenze anche l'imprenditore Carlo Russo, che però non ha risposto ai magistrati. Renzi ha lasciato piazzale Clodio senza fare dichiarazioni mentre l'avvocato Federico Bagattini, suo difensore, ha ribadito che il padre dell'ex sindaco di Firenze non ha "mai preso soldi". Piuttosto, avrebbe detto davanti ai pm, Tiziano Renzi avrebbe avuto un evidente caso di abuso di cognome". Renzi ha risposto a tutte le domande e ha spiegato di "non aver avuto alcun ruolo in questa vicenda", negando di aver conosciuto o incontrato Alfredo Romeo e di essere mai stato in Consip. Nel corso dell'interrogatorio ha escluso anche di conoscere Denis Verdini. Invece nella caserma dei carabinieri di Borgo Ognissanti a Firenze l'imprenditore Carlo Russo, dall'amministratore delegato di Consip, Luigi Marroni, di aver esercitato pressioni, per conto di Tiziano Renzi e Denis Verdini, in merito ad un appalto da 2,7 miliardi di euro, è stato interrogato per oltre 4 ore ma non ha fornito nessuna risposta avvalendosi della facoltà di non rispondere su indicazione dei suoi difensori, gli avvocati Gabriele e Marco Zanobini. "Intendiamo far rispondere il nostro assistito - hanno spiegato i difensori - quando saremo su un piano di parità, ossia quando avremo piena conoscenza degli atti. Ora abbiamo solo un decreto di perquisizione".
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