La Fiorentina che fa incontrare il tecnico Sousa solo ai giornalisti della carta stampata. Il Napoli che comunica che alle proprie conferenze stampa si potrà accedere solo su invito.
Il campionato d calcio 2016/17 non è ancora iniziato, ma già si percepiscono le avvisaglie di un’altra stagione nella quale la libertà di cronaca sarà sempre più ridotta.
Si è cominciato qualche anno fa appaltando tutta le immagini a Infront (ora Wanda Sports, anch’essa come Milan e Inter diventata cinese). In pratica, non solo le partite, ma anche il pre e il post sono ad esclusivo appannaggio di Infront. Si è proseguito con la regia unica gestita dalla Lega calcio (coi rischi che abbiamo visto un anno fa nella supercoppa di Shangai trasmessa dalla Rai con, pessima, regia cinese).
Dallo scorso anno le conferenze stampa pre partita degli allenatori sono vendute alle TV che ne facciano richiesta. Ora, come abbiamo visto con Fiorentina e Napoli, una ulteriore stretta, con incontri riservati non a chi è regolarmente iscritto all’Ordine, ma con limiti decisi dalle società sportive.
Contro i divieti viola si sono espressi, con una comunicato stampa unanime, le testate online che, stupite, parlano di “ennesima discriminazione tra i diversi operatori dell’informazione” e di “una violazione del diritto di cronaca e una mancanza di rispetto per i tanti tifosi che si rivolgono a web, radio e TV per informarsi sulla squadra”.
Dopo la decisione del Napoli di aprire le porte dei propri incontri stampa solo ad inviti (come fosse un party esclusivo…) sono intervenuti l’Ordine dei Giornalisti e il Sindacato dei giornalisti della Campania e l’Ussi che ricordano “la partecipazione alle conferenze stampa, dell’allenatore o della Società, va sempre garantita a tutto il mondo dell’informazione, carta stampata, tv, radio e siti web, in ossequio al fondamentale principio democratico del pluralismo informativo e contro ogni forma di discriminazione”.
L’Usigrai da tempo denuncia le difficoltà dei giornalisti di seguire gli eventi sportivi, sempre più incanalati tra marketing e vendita di diritti. L’interesse pubblico di ciò che succede dentro e fuori dal sport è evidente a tutti. Dobbiamo insistere perché i tifosi (e, perché no, chi investe in Borsa , visto che alcune società sono quotate) possano avere accesso alla più ampia informazione possibile.
Fonte: Andrea Riscassi - USIGRai
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