Mensola: 20 ettari di parco per i cittadini e la sicurezza idraulica di Firenze - Video

La prossima primavera termineranno i lavori delle casse di espansione e per la successiva del 2020, lungo le stesse, aprirà ai fiorentini il Parco del Mensola. 20 ettari che, con percorsi pedonali e ciclabili, collegheranno Ponte a Mensola fino all'Arno all'altezza di Rovezzano.

Un'area verde che, per estensione, diventerà la seconda di Firenze dopo le Cascine.

1.400 nuovi alberi saranno messi a dimora, andando ad avvicinare il traguardo di 10.000 piante in città, tra sostituzioni e nuove, fissato dall'Amministrazione.

Ne abbiamo parlato durante un sopralluogo ai cantieri con l'Assessore all'Ambiente, decoro urbano e protezione civile del Comune di Firenze Alessia Bettini che, oltre a spiegare l'obiettivo dei lavori, ha illustrato il piano di sostituzione e messa a dimora di nuovi alberi durante il suo mandato.

Assessore Bettini, quali sono le caratteristiche di questa opera?

“Un intervento importante di casse di espansione e laminazione per ridurre il rischio idraulico in caso di alluvione del torrente Mensola. Si tratta di un parco molto grande, di circa 20 ettari, che diventa il secondo di Firenze, che si estende dalla zona di via Gabriele D'Annunzio fino a via della Chimera. Si tratta di una cassa di laminazione naturale, quella più vicina a via D'Annunzio e due casse di espansione di via della Torre e via del Guarlone”.

Quali sono i costi e quali le risorse?

“Un intervento per circa 15 milioni di euro finanziati per 10 dal Governo Renzi nell'ambito del progetto 'Italia Sicura' e 5 dalla Regione Toscana. I lavori di progettazione e realizzazione sono stati affidati al Consorzio di Bonifica Medio Valdarno”.

E i tempi? Quando aprirà il parco alla cittadinanza?

“I lavori per la sicurezza idraulica, come riferito dal Consorzio, saranno terminati nella primavera del 2019 e nel frattempo inizierà la messa a dimora di circa 1.400 nuovi alberi, molti anche da frutto perché vogliamo incrementare la biodiversità in città. Saranno delle casse di espansione 'green' dove ci saranno prati e alberature. Inoltre, come ci hanno chiesto anche i cittadini, sono previsti dei percorsi pedonali, escursionistici e ciclabili. Per poter fruire del parco bisognerà attendere la primavera del 2020”.

Il Consorzio è impegnato in una costante attività di opere per la manutenzione dei corsi d'acqua e prevenzione del rischio idraulico...

“Con il Consorzio di Bonifica abbiamo concordato una serie di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sui nostri principali corsi d'acqua: l'Arno, il Terzolle, il Mugnone, Ema e Greve. Anche per il 2019 sono previsti interventi per circa 6 milioni di euro che comprendono, oltre alla pulizia degli alvei e delle sponde, la realizzazione di una cassa di espansione sulla Goricina (in zona Piagge, ndr): un piano di opere importanti che va nella direzione della riduzione del rischio e della prevenzione”.

Assessore Bettini, lei durante il suo mandato ha dedicato particolare attenzione al patrimonio arboreo di Firenze: quali traguardi sono stati raggiunti e qual è l'obiettivo futuro?

“Dall'inizio del mio mandato nel 2014 ci siamo dati come obiettivo principale dell'assessorato quello di mettere in sicurezza il nostro patrimonio arboreo ma incrementarlo anche nel numero. Siamo partiti con uno studio fatto con la Facoltà di Agraria di analisi e monitoraggio del patrimonio arboreo ed abbiamo una mappatura del rischio della alberatura che vede circa 17.000 alberi in 'classe C', che ha una propensione di rischio abbastanza elevata per cui li monitoriamo ogni anno attraverso controlli come VTA (valutazione visiva dell'albero, ndr) ma anche prove di trazione. Da qui abbiamo fatto dei piani di sostituzione come gli interventi fatti in viale Torricelli dove stiamo sostituendo gradualmente i pini, piazza della Stazione, viale Belfiore, viale Corsica. Stiamo continuando: nei giorni scorsi abbiamo messo a dimora gli ultimi alberi sul Lungarno Aldo Moro, selezionando specie più adatte ai venti ed ai cambiamenti climatici.

Da inizio mandato abbiamo investito sugli alberi circa 8 milioni di euro, mettendo a dimora già 6.000 alberi tra sostituzioni e nuovi. L'obiettivo è di metterne a dimora altri 4.000 da qui alla fine del 2019. Come detto solo nel Parco del Mensola saranno 1.400, ma abbiamo un piano che fa parte del bosco della Piana che vede 1.300 nuovi alberi e poi le sostituzioni e le nuove piante che stiamo mettendo a Firenze a partire da queste settimane”.

Numeri significativi...

“Un lavoro importante in tutti i quartieri, proprio perché il nostro obiettivo è quello di ridurre il rischio. Lo dico sempre, con gli alberi il rischio zero non esiste, ma dobbiamo garantire la sicurezza delle persone, soprattutto quando ci sono venti molto forti ed eventi atmosferici estremi. Dall'altra parte dobbiamo incrementarne il numero: per ogni albero che noi sostituiamo ne mettiamo uno nuovo in più. Lo dobbiamo fare per le generazioni future, perché i tempi di crescita degli alberi sono lunghi: prima lo facciamo e prima rendiamo Firenze più bella, più vivibile e più arricchita del suo patrimonio”.

Un assessore lascia in eredità alla giunta successiva progetti che saranno sviluppati in futuro: a cosa avrebbe voluto dare un'azione più incisiva durante la sua carica?

“Avrei voluto dedicare più impegno alla questione dei rifiuti. Alia sta facendo un buon lavoro, ma credo che su questo aspetto bisogna fare più campagna di comunicazione e sensibilizzazione, con incontri sul territorio per ricordare come si fa la raccolta differenziata e come bisogna aumentarla per raggiungere l'obiettivo del 70% entro il 2020. Su questo bisogna lavorare di più insieme al gestore per ricordare ai cittadini le nuove pratiche e pensando a nuovi meccanismi di incentivazione. Questo perché è giusto che il cittadino che fa bene la raccolta differenziata abbia un minimo di riconoscimento, anche economico. Su questo mi auguro che chi verrà possa dedicarci più tempo e anche più impegno in termini di risorse economiche”.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici delle casse di espansione e laminazione del Mensola, abbiamo chiesto alcuni chiarimenti a Marco Bottino, Presidente del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

“La funzione primaria dell'opera – spiega a Il Sito di Firenze Marco Bottino - è quella di area di laminazione e casse di espansione, ovvero di zona destinata a ricevere le acque di piena del Mensola in occasione di eventi meteo significativi potendo invasare volumi fino a 250.000 metri cubi. Dagli studi sul rischio idraulico condotti in fase di progettazione, risulta che i principali vantaggi in termini di sicurezza idraulica riguarderanno un'ampia parte di Coverciano, che si trova appena a monte dell'attraversamento della ferrovia e del tratto finale del corso d'acqua completamente tombato fino al suo sbocco in Arno, zone che anche nei primi anni '90 – ricorda Bottino – subirono gravi danni dall'esondazione del Mensola e che finalmente potranno godere di maggiore sicurezza idraulica grazie a questo importante intervento”.

Donato Mongatti

Nel video un estratto dell'intervista all'Assessore Alessia Bettini