"Come Amministrazione ci siamo molto impegnati sul fronte della prevenzione della corruzione e continueremo così. Le linee di indirizzo approvate oggi (ieri, ndr) rappresentano un ulteriore passo avanti in questo senso che ha visto, novità tra le grandi città italiane, il coinvolgimento diretto anche del consiglio comunale.
E ringrazio i 29 consiglieri del voto favorevole che hanno espresso su questa delibera". È quanto dichiara l'assessore alla trasparenza del Comune di Firenze, Federico Gianassi, al termine della discussione sulle linee di indirizzo per la predisposizione del Piano triennale di prevenzione della corruzione 2016-2018, che rappresenta l'aggiornamento di quello approvato nel 2015.
L’adozione del Piano Triennale di prevenzione della corruzione è di competenza della giunta, su proposta del responsabile per la prevenzione della corruzione (nello specifico il segretario generale) che deve provvedere ogni anno entro il 31 gennaio.
“Con questa delibera abbiamo voluto fare un passaggio in più – spiega l’assessore Gianassi – proponendo al consiglio comunale, primo grande Comune in Italia, una procedura innovativa. L’ANAC ha infatti auspicato un maggior coinvolgimento di entrambi gli organi politici e quindi, nonostante non sia obbligatorio, abbiamo deciso di sottoporre all’attenzione del consiglio le linee di indirizzo per la predisposizione del piano triennale anti corruzione. E lo abbiamo fatto nel modo più formale, con una delibera di indirizzi cui seguirà la delibera di giunta".
Quattro le linee di indirizzo, elaborate anche sulla base degli esiti del monitoraggio effettuato nel 2015.
Prima di tutto prevedere un rafforzamento del coordinamento tra il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Piano della performance finalizzato anche al costante monitoraggio del primo. “Con questo aggiornamento – sottolinea l’assessore – si insiste sulla programmazione delle misure in termini di precisi obiettivi da raggiungere da parte degli uffici coinvolti. E questo anche individuando figure di riferimento nelle varie direzioni incaricate di rapportarsi direttamente con il segretario generale”. La seconda linea di indirizzo specifica meglio i compiti e le responsabilità dei soggetti interni nell’attuazione del Piano triennale di prevenzione della corruzione e prevede l’istituzione di una struttura organizzativa di supporto all’azione del responsabile della prevenzione della corruzione. “L’intero modello organizzativo dell’Amministrazione viene ripensato alla luce delle lotta alla corruzione – aggiunge l’assessore Gianassi – coinvolgendo tutte le direzione in modo da rendere più incisiva l’azione”. A questo proposito l'assessore ricorda anche i corsi di formazione del personale specifici effettuati lo scorso anno dal consigliere del sindaco per la legalità Giuseppe Quattrocchi.
La terza linea di indirizzo si concentra sull’analisi del rischio corruzione nei vari settori dell’Amministrazione. Con il piano del 2014 sono state mappate le quattro aree di rischio obbligatorie, ovvero: acquisizione e progressione del personale; affidamento di lavori, servizi e forniture; provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari privi di effetto economico diretto ed immediato per il destinatario; provvedimenti ampliativi della sfera giuridica dei destinatari con effetto economico diretto ed immediato per il destinatario. A queste si sono aggiunte due ulteriori aree di rischio: gestione delle entrate, delle spese e del patrimonio; l’amministrazione pubblica in forma privata: società, fondazioni e istituzioni. Per l’aggiornamento 2015 del Piano è previsto di allargare il monitoraggio alle aree “controlli, verifiche, ispezioni e sanzioni”, “incarichi e nomine”, “affari legali e contenzioso. “Vogliamo andare oltre – sottolinea l’assessore – e puntiamo su un’analisi dinamica che quindi sia continuamente aggiornata e ampliata”.
Infine l’ultima tematica, quella che riguarda i controlli delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle amministrazioni e dagli enti economici pubblici. “Le società e gli enti di diritto privato controllati dall'Amministrazione sono soggetti all’applicazione diretta delle norme anti corruzione – spiega Gianassi –; così non accade invece per gli enti di diritto privato in cui il Comune ha una piccola partecipazione azionaria ma non il controllo partecipato. Per questo come Amministrazione abbiamo pensato di predisporre specifici protocolli di legalità in materia di prevenzione della corruzione e di trasparenza da sottoporre poi alla firma dei vari enti" conclude l'assessore.
Il sito d'Italia, quotidiano diffuso via internet. Testata giornalistica registrata presso il Tribunale Civile di Firenze n.5811 del 29 dicembre 2010.
Copyright Il sito d'Italia, tutti i diritti e i contenuti sono proprietà de "Il sito d'Italia"
Edito da Dedalo Comunicazione Srl, P.Iva 02200130975 - Direttore Responsabile Leonardo Varasano
Realizzato da Exupery Comunicazione