Non è tutto oro ciò che luccica, o ciò che si vuol far credere sia tale. Inaugurato in pompa magna alla presenza di Illustri Autorità che hanno coralmente strombazzato l'importanza della nuova struttura, sia per Firenze, sia per la Nazione, il Nuovo Teatro dell'Opera chiude i battenti e riapre (forse) a novembre 2012.
Non c'è che dire: lo stile “all'italiana” anche stavolta ha trionfato: sotto i gesti della bacchetta di Zubin Metha e le arcate dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro dell'Opera si è trasformato in Teatro dell'Operetta (genere più leggero e di durata decisamente inferiore).
160 sono i milioni di euro spesi ad oggi e, a giudicare dallo stato dei lavori, ne occorreranno ancora decine e decine.
Il luminescente specchietto per le allodole, per chi si è seduto in platea, ha sedotto numerosi “volatili”, ma facendo un giro dietro le quinte si poteva verificare la presenza di una catena di gazebo che, a guisa di tenda ad ossigeno, hanno svolto la funzione di camerini e deposito per gli strumenti dei musici: il tutto montato in maniera raffazzonata e con illuminazione a dir poco precaria.
Poco importa ricordare che nel gennaio 2009 Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, annunciò che “il Nuovo Auditorium - Parco della Musica e della Cultura sarà inaugurato il 28 aprile 2011” (fonte La Nazione) otto mesi di ritardo, alla fine dei conti, sono un'inezia...sorge un interrogativo però: ma le inaugurazioni si fanno una volta che i lavori sono ultimati o quando sono a metà? Il fido Sabatini-Coletti per "inaugurare" intende: “Celebrare l'inizio di un'attività, la costruzione di un edificio o l'apertura all'uso di un'opera, spec. se di rilievo sociale e culturale”, e certo non ci aiuta a fare chiarezza, ma sicuramente, adottando il metodo fiorentino, ogni scadenza futura sarà rispettata.
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